Siamo nell’era social e in tutte le classi del mondo ormai vediamo fioccare quella che io chiamo la “mamma social”. Chi è la mamma social? Beh, è un essere ibrido un po’ umana un po’ bacheca di Facebook. Ella vive parlando e colloquiando con le altre mamme, ma è sempre perennemente attaccata al cellulare e all’ipad. Fa le foto con istagram (per dargli tutti quei begli effettini che coprono le macchie della pelle e fanno sembrare interessante anche un vaso di fiori secchi) e poi le pubblica su Facebook, ha le mail di tutti e chatta invece che mandare messaggini o chiamare. Parla in modo molto ‘social’, condendo tutto con molti interessanti (?) neologismi inglesi, tanto che le mamme più tradizionali (notorialmente anti-social) spesso non capiscono cosa dica. La mamma social non per forza ha un lavoro 2.0, l’essere social spesso è semplicemente una vocazione, una specie di cromosoma in più che ha scoperto quando Facebook è entrato nelle vite di tutti noi… ma un po’ di più nella sua.
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Amo il Natale perchè…
Sono affetta da quella malattia che è la “Natalite”. Ne sono affetta in forma acuta. Amo tutto del Natale, dall’atmosfera di amore e pace ai colori, dai canti alle decorazioni… tutto!
Faccio parte di quel gruppo di persone (che ogni anno aumenta) che addobba casa appena finito Halloween. Il primo finesettimana di novembre mia figlia, il mio compagno ed io andiamo in cantina, prendiamo gli scatoloni e ne apriamo il contenuto sotto le note di tutte quelle deliziose musichette natalizie. Ogni anno ci inventiamo qualcosa di nuovo, compriamo qualche addobbo nuovo ai mercatini o semplicemente lo creiamo insieme in qualche pomeriggio piovoso e rendiamo casa ogni anno differente.
Baby Shower, la nuova fantastica mania
Gli americani… questi fantastici festaioli: God bless America (e i suoi party)!
Quasi tutte le mode in fatto di feste degli ultimi anni le hanno dettate gli USA: dalle cake iperdecorate passando agli addobbi senza dimenticare le festività vere e proprie, come Halloween, i paesi angloamericani ci hanno insegnato molto (qualcuno sostiene anche che ci abbiano tolto molte tradizioni e gusti, imponendoci uno stile che non è nostro… ma questi sono punti di vista).
Uno dei festeggiamenti più in voga negli ultimi anni è il baby shower, una festicciola per il bambino che verrà, un saluto al nascituro insomma.
Frida Kahlo vista con gli occhi di un bambino
Ripartiamo da noi
Ho appena finito di leggere le parole di Elisabetta Canalis riguardo alla sua terribile perdita e non ho potuto non pensare a quanto è successo poche settimane fa ad una delle mie migliori amiche. Una gravidanza durata quasi 7 mesi che si è inaspettatamente conclusa nel giro di pochi giorni.
Una tragedia, un caso su un miliardo, come ha detto il medico. Un virus, di quelli che se li prendi nemmeno te ne accorgi, che è passato da madre a figlio e che ha portato alla fine della vita quest’ultimo. Un controllo di routine, un dubbio del medico, un’ecografia, il battito che non c’era più, il ricovero d’urgenza, la notizia che ha scovolto i genitori. E poi l’attesa di due giorni per il parto… cesareo o non cesareo? Cerimonia o non cerimonia? E il dolore fisico di un post parto che mai, fino a qualche giorno prima, si poteva immaginare. Il fisico che si aggrava, il rischio trombosi, varie infezioni, la dimissione ed i punti che tirano.