Ripartiamo da noi

Ho appena finito di leggere le parole di Elisabetta Canalis riguardo alla sua terribile perdita e non ho potuto non pensare a quanto è successo poche settimane fa ad una delle mie migliori amiche. Una gravidanza durata quasi 7 mesi che si è inaspettatamente conclusa nel giro di pochi giorni.ripartiamo da noi

Una tragedia, un caso su un miliardo, come ha detto il medico. Un virus, di quelli che se li prendi nemmeno te ne accorgi, che è passato da madre a figlio e che ha portato alla fine della vita quest’ultimo. Un controllo di routine, un dubbio del medico, un’ecografia, il battito che non c’era più, il ricovero d’urgenza, la notizia che ha scovolto i genitori. E poi l’attesa di due giorni per il parto… cesareo o non cesareo? Cerimonia o non cerimonia? E il dolore fisico di un post parto che mai, fino a qualche giorno prima, si poteva immaginare. Il fisico che si aggrava, il rischio trombosi, varie infezioni, la dimissione ed i punti che tirano.

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Giugno: periodo di recite

Eccoli, sono lì, sul palco, coperti dal sipario. Ogni tanto qualche testolina cuorisa si affaccia per cercare il proprio genitore e la maestra, scoperto il furfantello, lo riprende.

Il genitore, fremente in platea, rovista nervosamente nella borsa, saltella sul posto (quasi fosse seduto sopra i carboni ardenti!), chiacchiera con il vicino, cerca visi conosciuti tra il pubblico e rimbrotta l’altro genitore.

Musical Pinocchio“Hai preso la macchina fotografica?”

“No”

“COME ‘NO’?!”

“Tanto abbiamo entrambi il cellulare! Tu fai le foto e io il video!”

“Ma le foto non vengono bene con il cellulare!”

“Ma c’è la fotografa che gira e fa le foto a tutti! Stiamo calmi!”

 

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