Ora riesco a dirlo ad alta voce: soffro di DCA

Parliamoci chiaro, non che non lo sapessi già, ma quando i medici del centro che frequento a Roma, mi diedero il loro responso, e cioè che soffrivo di DCA e che ero depressa, il mondo mi cadde letteralmente addosso.

Non so spiegare bene il perché ma il fatto che qualcuno mi dicesse la verità nuda e cruda guardandomi negli occhi, con tanto di spiegazioni scientifiche e logiche, è stato come fare una doccia fredda.

Federica Alderighi

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Gomorra la serie: famiglia, minacce e successo

Qualche settiamana fa, durante il nostro programma radio Family Life, abbiamo intervistato Walter Lippa, uno dei protagonisti di Gomorra – La serie, fortunatissima serie di 12 puntate ideata dallo scrittore Roberto Saviano e basata sull’omonimo romanzo.

La serie è ambientata a Napoli e racconta la storia di due clan rivali, i Savastano e i Conte, in lotta per il controllo della zona e dei vari traffici illegali.

Walter, che in Gomorra interpreta Carlucciello O’ Pescivendolo, ci ha raccontato di come ha vissuto quella che lui ha definito “l’esperienza più bella e formativa” della sua vita, proprio perchè ha potuto realizzare due sogni: interpretare il primo ruolo da cattivissimo e lavorare con Stefano Sollina (che ha firmato anche Romanzo Criminale), uno dei tre registi, insieme a Francesca Comencini e Claudio Cupellini, che hanno girato la miniserie.

Carlucciello, interpretato da Walter Lippa

Forse non tutti sanno però che, oltre alla notorietà, ciò che Gomorra – La serie ha portato nella vita dei protagonisti sono state anche minacce ed insulti. Molti infatti sono stati i napoletani che non hanno gradito la cattiva pubblicità fatta alla città di Napoli ad opera della serie tv e, al contempo, anche il rischio di emulazione delle gesta dei protagonisti. Walter è stato una delle vittime dei pesanti insulti e offese, ricevute principalmente tramite i social network, e risponde così a questi attacchi:

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Ripartiamo da noi

Ho appena finito di leggere le parole di Elisabetta Canalis riguardo alla sua terribile perdita e non ho potuto non pensare a quanto è successo poche settimane fa ad una delle mie migliori amiche. Una gravidanza durata quasi 7 mesi che si è inaspettatamente conclusa nel giro di pochi giorni.ripartiamo da noi

Una tragedia, un caso su un miliardo, come ha detto il medico. Un virus, di quelli che se li prendi nemmeno te ne accorgi, che è passato da madre a figlio e che ha portato alla fine della vita quest’ultimo. Un controllo di routine, un dubbio del medico, un’ecografia, il battito che non c’era più, il ricovero d’urgenza, la notizia che ha scovolto i genitori. E poi l’attesa di due giorni per il parto… cesareo o non cesareo? Cerimonia o non cerimonia? E il dolore fisico di un post parto che mai, fino a qualche giorno prima, si poteva immaginare. Il fisico che si aggrava, il rischio trombosi, varie infezioni, la dimissione ed i punti che tirano.

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