Deodorante all’Aloe fatto in casa

Deodorante AloeIl deodorante è sicuramente tra i cosmetici più utilizzati e soprattutto in vista dell’estate è bene usarne uno che ci faccia sentire sempre sicuri, ma allo stesso tempo è importante prestare attenzione alla loro formulazione. I deodoranti in commercio possono contenere alluminio cloridrato, sali di alluminio, parabeni o altre sostante giudicate rischiose per la salute ed allergizzanti.

La ricetta che vi propongo è a base di bicarbonato di sodio e gel d’aloe.

Il bicarbonato sciolto in acqua crea una soluzione basica in grado di contrastare l’acidità e i cattivi odori derivanti dal sudore, lasciando allo stesso tempo la pelle libera di traspirare.

L’aloe invece è da sempre usato per le sue proprietà lenitive e cicatrizzanti. Svolge un’azione dermoprotettiva ed emolliente, ideale per una parte del corpo delicata come le ascelle.

 

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Minimo impatto: trucchi e consigli per vivere Green

Mi è sempre piaciuto cucinare… amo prendere ingredienti diversi e unirli per creare con un pizzico di abilità e di fantasia qualcosa di unico, buono e genuino. Sporcarsi le mani, sperimentare…non sempre con i risultati desiderati, vedere come dalle stesse materie prime possano uscire infinite soluzioni tutte diverse tra loro.

Poi, un giorno, il dermatologo mi consiglia di usare per una dermatite, prodotti naturali e senza profumazioni. Dopo un primo momento di disorientamento mi metto subito alla ricerca scoprendo un mondo per me sconosciuto fino a poco prima. Un mondo di marche nuove, alcune bio, altre naturali, alcune che si spacciano per tali ma non lo sono. L’unico comune denominatore di questo mondo? I prezzi, inavvicinabili per una ragazza neolaureata che cerca di sbarcare il lunario tra uno stage e l’altro.

E quindi perché non tornare alla vecchia passione della cucina e modificarla un po’. Al posto delle uova e della farina ho iniziato ad usare burro di karitè ed olio di argan; invece di una torta o dei biscotti alla fine della giornata avevo creato una crema per il viso o uno struccante.

Dopo avervi raccontato come nasce questa passione presento me e la rubrica “Minimo impatto”.

Ricette Minimo Impatto

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Tra il dire e il fare: Troviamo un punto di partenza!

In tutte le relazioni, e quindi anche in quella genitore-figlio, si osserva spesso la ripetizione degli stessi comportamenti anche se l’esperienza ne dimostra la scarsa utilità. Quante volte capita di mantenere la stessa strategia educativa anche se non è mai servita a nulla? Quante volte succede di ripetere con insistenza le stesse raccomandazioni senza il minimo risultato? E di punire comportamenti senza riuscire davvero a far sì che il bambino ne adotti in futuro uno migliore? Quante volte provate a consolare senza ottenere nessun beneficio? Se funzionate come la maggior parte degli esseri umani, avrete risposto ad almeno alcune delle domande con un “qualche volta” o “spesso”.

Perché succede? Non si dovrebbe imparare dagli errori?

Succede perché, in generale, è difficile cambiare. Lo è per grandi e piccoli allo stesso modo. Le strategie che non funzionano si mantengono perché, da qualche parte, nascondono un vantaggio a breve termine e perché spesso sono vere e proprie abitudini, caratterizzate quindi da scarsa intenzionalità e poca consapevolezza.

Tra il dire e il fareProprio per questi motivi, fornire informazioni  per affrontare le difficoltà che possono essere sperimentate nella relazione genitore-figlio è utile ma non sufficiente: non va infatti data per scontata la capacità del genitore di fare ciò che gli è stato insegnato o consigliato. E’ infatti difficile far sì che riesca ad interrompere le dinamiche che risultano non funzionali e fonte di stress senza che vengano adeguatamente presi in considerazione i suoi pensieri e le sue emozioni; il genitore deve essere “allenato” a notare e modificare comportamenti automatici, a porre l’attenzione su ciò che funziona e cosa no piuttosto che continuare ad agire sulla base di convinzioni rispetto a ciò che un genitore deve o non deve fare. Il genitore non può quindi solo essere “istruito”, deve essere anche aiutato a colmare lo spazio tra il “dire” e il “fare”.

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Impara l’Arte: una rubrica ideata e curata da mamma e figlio

La prima volta insieme é stata alla mostra di Andy Warhol. Noi eravamo giovani genitori, di quelli che “perché cambiare le mie abitudine solo perché ho un figlio? vado a vedere le mostre con lui!”

Purtroppo, “lui”, Ludovico, il nostro adorato primogenito, non la pensava come noi….ed é stato piuttosto chiaro ed evidente fin dal primo istante nel museo che ce l’avrebbe fatta pagare cara: un’esperienza a dir poco disastrosa, fatta di ululati, passeggini ingombranti,  bisognino degno di un esorcismo e conseguente cambio di pannolino acrobatico. Non ci siamo dati per vinti, almeno non subito: abbiamo tentato con Niki de Saint Phalle, Francis Bacon, Picasso, Monet…

E poi un giorno, fuori dall’ennesimo museo, ci siamo guardati negli occhi, con i capelli arruffati, i respiri affannati, un bambino disperato tra le braccia, e ci siamo detti basta. Mai più.

giorgia borrello - arteNon vi ho raccontato una cosa importante di me, gestisco una galleria d’arte contemporanea, e quindi questa avversione di Ludovico per l’arte era praticamente un affronto personale, uno schiaffo morale.

La profezia del calzolaio con le scarpe rotte si stava avverando. Ma questa è una storia di speranza cari amici, e infatti il mio pargolo, con il tempo, a dispetto della sua avversione per i musei, ha cominciato a manifestare un interesse sempre più vivo per i libri illustrati e ha iniziato a disegnare.

È chiaro, sono di parte, ma devo dire che Ludovico ha mostrato subito una notevole inclinazione all’arte figurativa e quindi, piacevolmente affascinata dalla sua sensibilità e dai risultati estetici dei suoi lavori, con gli insegnamenti del sommo Munari da una parte e della divina Montessori dall’altra, ho pensato bene di avviare nella mia galleria un progetto di alfabetizzazione infantile all’arte in cui i docenti fossero artisti ogni volta diversi.

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Adolescenza: come cambia il corpo e l’immagine di sè

Durante l’infanzia e l’adolescenza, il corpo umano è interessato da continui fenomeni di crescita e rimodellamento, alcuni dei quali cessano nell’età adulta, mentre altri permangono per tutta la vita.

La crescita può essere intesa anche come la differenziazione e lo sviluppo delle funzioni organiche e psichiche. Nella crescita di ogni individuo intervengono fattori intrinseci ed estrinseci, ovvero  elementi che interagiscono secondo un modello geneticamente preordinato, seguendo un percorso pre-costituito di crescita spontanea in cui nessun intervento è possibile, e, al contrario, elementi ambientali, dove la possibilità di interazione è elevata.  La famiglia, gli insegnanti ma anche il gruppo dei pari o le varie figure di riferimento possono avere un ruolo fondamentale nella crescita dei bambini.

Ragazzi WeFree

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Vacciniamoli Tutti!

“Ogni 20 secondi muore un bambino”: a  volte le parole possono colpirci come pietre.
UNICEF da sempre lotta per salvare i bambini di tutto il mondo e questa ultima campagna, lanciata qualche settimana fa, si pone un obiettivo davvero ambizioso: debellare la polio ed estendere al 100% dei bambini le vaccinazioni di routine entro il 2018.
Vacciniamoli tutti
Ascolta l’intervista che abbiamo realizzato ad Andrea Iacomini, Portavoce di Unicef Italia


Benvenuti #acasa! Emozione e abbracci per le 24 famiglie adottive

In certe occasioni è difficile trovare le parole giuste per esprimere grandi emozioni.. e questa è una di quelle 🙂

Forse perchè ho seguito questa incomprensibile vicenda fin dall’inizio; forse perchè per me il tema dell’adozione è un argomento che mi ricorda quando ero piccola e alla mia famiglia, il Tribunale di Varese, affidava bambini per brevi o lunghi periodi; forse, più semplicemente, perchè vedere una mamma e un papà che abbracciano il proprio figlio, atteso da mesi, è qualcosa che non può lasciare indifferenti.

In quell’abbraccio è racchiusa l’essenza dell’essere genitori: l’attesa, la paura, i timori e infine… la grande gioia.

Poco prima di partire per l’Italia, il Presidente dell’associazione Enzo B, Cristina Nespoli, ha scritto questo breve pensiero:

Oggi abbiamo posto solo per la felicità. Riportiamo i nostri bimbi adottati alle loro famiglie che li aspettano da così tanto tempo, torniamo a casa anche noi.

E torna anche la mia collega Elisa che ha condiviso quattro mesi della sua vita con questi bimbi. Torno anche io con il cuore un pochino più leggero.

Non si salva il mondo ma certo è una bella sensazione. E io sono ancora più felice perché oggi è anche nata la figlia della mia collega Irene.

Ci sono voluti sette mesi ma grazie al lavoro costante del Ministero Affari Esteri in collaborazione con la Commissione Adozioni Internazionali saremo finalmente a casa.

E noi di FamilyLife siamo riusciti ad antervistarla:

 



Pancakes: una ricetta golosa per una colazione speciale!

Cosa c’è di meglio di una super colazione per un’occasione speciale o semplicemente per un brunch domenicale in famiglia?

I pancakes  sono un dolce tradizionale americano che è presente anche nei paesi europei (per esempio in Francia, dove le crepes vengono servite con zucchero a velo o marmellata).

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Tutti a San Siro! Un sabato indimenticabile nel tempio del calcio italiano.

Sabato 24 maggio rimarrà nella memoria di tutti noi e delle tantissime famiglie della Community di Family Life che hanno partecipato all’evento di lancio del nostro blog.

Eravamo molto indecise sul tipo di evento da organizzare… ma quando i responsabili del Museo&Tour di San Siro ci hanno proposto una location così prestigiosa non abbiamo avuto più dubbi 🙂

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Genitori si nasce o si diventa?

Sarò un buon genitore?

Quante volte ci siamo posti questa domanda in preda ai sensi di colpa e all’ansia da prestazione?

Fare il genitori è davvero un lavoro duro… quotidiano… che richiede pazienza e dedizione. Ma è anche la cosa più bella che possa capitare ad ognuno di noi perchè,  grazie ai nostri figli, cresciamo  e impariamo ad apprezzare il bello che la vita ci dona.

Recentemente ho partecipato ad una vera e propria Scuola Genitori e lo specialista che guidava l’incontro ci ha fatto rispondere ad una “semplice” domanda”:  Cosa vuoi davvero per i tuoi figli?
Senza pensarci troppo ho risposto:
“Vorrei che fosse felice; che riesca a raggiungere gli obiettivi che si è prefissato; che diventi un uomo onesto e impegnato nel sociale. Vorrei che riuscisse a divertirsi con poco; che trovasse amici veri e che sia consapevole che i suoi genitori lo ameranno sempre e comunque.”

E voi? Cosa avreste risposto? 🙂

Abbiamo chiesto alla nostra specialistà, la Dott.ssa Paola Pesenti Gritti, un parere a riguardo.

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