Sono affetta da quella malattia che è la “Natalite”. Ne sono affetta in forma acuta. Amo tutto del Natale, dall’atmosfera di amore e pace ai colori, dai canti alle decorazioni… tutto!
Faccio parte di quel gruppo di persone (che ogni anno aumenta) che addobba casa appena finito Halloween. Il primo finesettimana di novembre mia figlia, il mio compagno ed io andiamo in cantina, prendiamo gli scatoloni e ne apriamo il contenuto sotto le note di tutte quelle deliziose musichette natalizie. Ogni anno ci inventiamo qualcosa di nuovo, compriamo qualche addobbo nuovo ai mercatini o semplicemente lo creiamo insieme in qualche pomeriggio piovoso e rendiamo casa ogni anno differente.
Per questo Natale 2014 abbiamo deciso di fare un grande Presepe esterno. Abbiamo preso dei grossi e meravigliosi tronchi dalla spiaggia, di quelli levigati dalle acque, tortuosi, che sebrano delle articolate sculture in legno e abbiamo deciso di farli diventare il nostro scenario. Abbiamo poi sfruttato la prima gitarella fuori porta per arricchire in modo speciale il nostro sfondo: quando siamo andati a Norcia, tra una visita e l’altra, abbiamo fatto una deviazione per vedere la sorgente del fiume Nera e lì abbiamo sacheggiato un paio di roccioni ricavando una busta piena di meraviglioso muschio che è diventato presto l’erba del nostro Presepe.
“Perchè fai il Presepe se non sei nè cristiana nè tantomeno cattolica?”
“Natale” significa proprio “natività” e celebra infatti la nascita di un bimbo e quindi anche di una famiglia, una famiglia ristretta, composta da due genitori e un bambino. Indipendentemente dal credo, penso che la nascita di una famiglia sia comunque un messaggio di festa e di gioia e ricrearlo attraverso il Presepe è un ottimo insegnamento da dare a mia figlia: tre persone si amano e rimangono unite pur avendo poco. E’ un modo anche per rispecchiarsi in loro, vedendo il miracolo della vita e dell’amore.
“Ma l’albero si fa l’8 dicembre!”
“Non rispetti le tradizioni!”
“Ma non puoi fare quello che ti pare… e le tradizioni?!”
Queste sono le frasi che solitamente mi dicono parenti e amici (pensa se erano nemici che dicevano!) quando vedono la casa già addobbata.
Solitamente rispondo (dopo un sonoro e, ritengo, più che legittimo “fatevi i fatti vostri”) che ogni famiglia ha le sue tradizioni. Così come in ogni famiglia il cenone si fa con un menu differente, in casa mia non vediamo l’ora che passi il 31 ottobre per dedicarci alla nostra attività congiunta preferita: prepararci al Natale. Sì, perchè il periodo natalizio è troppo breve, dura meno di un mese! A parte il fatto che per addobbare bene casa ci vuole un bel po’ di tempo e fatica, e quindi meglio spalmare questo impegno su un periodo di tempo più lungo di un misero mese… e poi a Natale tutto è più bello!
La casa è più bella, appena entri senti odore di festa, di famiglia, di amore e di bontà e risulta più facile, prima di entrare, spogliarsi di tutti i problemi che ti porti dal mondo esterno.
A Natale fare le cose in famiglia è più bello, ci sono tante attività da fare insieme, sia indoor che outdoor.
A Natale, forse perchè sentiamo di doverlo essere, forse perchè siamo abituati a esserlo, siamo davvero più buoni, gli uni verso gli altri ma anche verso noi stessi.
Natale è Natale, punto, e noi tre insieme, mamma-papà-e-figlia, amiamo sentircelo addosso per tutto il tempo possibile.
Autrice: Federica Alderighi