Mamma, cosa posso fare?

 …perciò, tolte di mezzo le gioie, che proprio gli impegni offrono a chi si muove di qua e di là, l’animo di costoro non sopporta la casa, la solitudine, le pareti, contro voglia vede di essere stato lasciato solo con sé stesso. Di qui nasce quella noia e quella scontentezza di sé, quel rivoltolarsi dell’animo, che non si placa in alcun luogo, quella sopportazione malcontenta e malata del proprio ozio… »

Seneca

L’etimologia del termine noia (e di quello francese ennui), dal latino in odio con la mediazione del provenzale enoja, rinvia a intensi sentimenti negativi nei confronti dell’ambiente  circostante e non solo alla lieve spiacevolezza che generalmente le si attribuisce.

COme gestire la noia

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Genitori si nasce o si diventa?

Sarò un buon genitore?

Quante volte ci siamo posti questa domanda in preda ai sensi di colpa e all’ansia da prestazione?

Fare il genitori è davvero un lavoro duro… quotidiano… che richiede pazienza e dedizione. Ma è anche la cosa più bella che possa capitare ad ognuno di noi perchè,  grazie ai nostri figli, cresciamo  e impariamo ad apprezzare il bello che la vita ci dona.

Recentemente ho partecipato ad una vera e propria Scuola Genitori e lo specialista che guidava l’incontro ci ha fatto rispondere ad una “semplice” domanda”:  Cosa vuoi davvero per i tuoi figli?
Senza pensarci troppo ho risposto:
“Vorrei che fosse felice; che riesca a raggiungere gli obiettivi che si è prefissato; che diventi un uomo onesto e impegnato nel sociale. Vorrei che riuscisse a divertirsi con poco; che trovasse amici veri e che sia consapevole che i suoi genitori lo ameranno sempre e comunque.”

E voi? Cosa avreste risposto? 🙂

Abbiamo chiesto alla nostra specialistà, la Dott.ssa Paola Pesenti Gritti, un parere a riguardo.

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