Sweetie 2.0: il rivoluzionario Chat Robot che traccerà i pedofili online

Mina ha 14 anni e vive in un quartiere povero della città di Cebu, Filippine, con i suoi genitori e sua sorella. Non riesce più a dormire e non va più a scuola. Da qualche anno passa la notte davanti a una webcam, togliendosi i vestiti e facendo quello che le persone al di là dello schermo le dicono di fare. A volte le chiedono di portare davanti alla webcam anche la sorellina più piccola. Tutto è iniziato quando il padre non ha più potuto lavorare come pescatore a causa di una malattia. La madre, per mantenere la sua famiglia, ha iniziato a vendere al mercato dei cibi cucinati da lei, ma non bastava a sfamare tutti. Quando ha scoperto che la vicina riusciva a guadagnare un bel po’ collegandosi a delle sexy chat ha provato anche lei. Ma presto i clienti hanno cominciato a preferirle la figlia Mina, e adesso si interessano sempre di più alla  più piccola. “Dato che non le toccano davvero, ma guardano soltanto, non fanno loro del male”.

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Uno studio di Terre des Hommes dimostra come il “turismo sessuale” minorile tramite webcam è in grado di devastare la psiche delle vittime in modo analogo di un abuso fisico. I bambini coinvolti soffrono di mancanza d’autostima e depressione, mostrano sintomi di stress post-traumatico. Spesso sentono vergogna e hanno sensi di colpa per ciò che fanno; hanno comportamenti autodistruttivi, usano droghe e/o alcool per rilassarsi e trovare una via di fuga dai loro problemi.

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