Kinder+Sport +1click: con un semplice click puoi supportare le società sportive italiane

Dal 23 settembre al 26 novembre 2014 torna per la 2° edizione Kinder+Sport +1click, l’iniziativa di solidarietà digitale con cui Kinder+Sport, progetto di responsabilità sociale Ferrero per la promozione di uno stile di vita attivo tra i ragazzi, coinvolge, in collaborazione con il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, gli utenti del web dando loro l’opportunità di donare un click alle società sportive italiane impegnate nel settore giovanile. 50.000 euro la somma complessiva stanziata da Kinder+Sport per le 20 associazioni più cliccate!

L’iniziativa  è    aperta    a    tutte    le    associazioni    sportive    dilettantistiche    italiane    affiliate    al    CONI    -­‐    Comitato    Olimpico    Nazionale    Italiano. Utilizzando  1ClickDonation,    l’innovativa    piattaforma    online    di    clickraising,    chiunque    può    donare    un    click    alle    Associazioni    sportive    iscritte    e/o    scegliere    di    candidare    la    propria.

Per  votare    non    è    richiesta    alcuna    registrazione:    basta    1    click! 

Trofeo delle Regioni Cesare RubiniLa nostra Marta Ferrari ha intervistato il campione di basket Carlton Myers

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Come scegliere l’animatore per la nostra festa

I lettori del centro-nord conoscono benissimo la figura dell’animatore per le feste mentre molti di quelli del sud ne sono più a digiuno. Quindi mi sembra giusto fare una piccola intro su chi è questo strano animale mitologico metà uomo metà clown-mago-mascotte.

tiro alla funeL’animatore è quell’aiuto -a volte indispensabile- a cui l’organizzatore della festa ricorre per catturare l’attenzione dei bambini presenti. Egli (o ella) ricorre ai trucchi più disparati per coinvolgere i pargoli: fa sculture di palloncini, li trucca, li intrattiene con spettacoli di magia e/o di burattini, organizza giochi a squadre e sopporta i nostri delizioni figlioli quando, travestito (o travestita) da Peppa Pig, gli tirano calci o cercano di strappargli il costume. Molti lettori del sud non ne conoscono ancora le meravigliose gesta eroiche perchè in alcune regioni le feste sono ancora “vecchio stile” che, tradotto, significa “i bambini sono bambini e quindi giocano tra di loro” il che, se è vero in linea teorica, non lo è del tutto in quella pratica… e vi spiego perchè.

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Fondazione Banco Alimentare e Kellogg al fianco delle famiglie bisognose

La prima colazione è il pasto più importante della giornata perché fornisce l’energia necessaria per affrontarla al meglio.

In Italia purtroppo non tutti possono farla: secondo gli ultimi dati Istat 2013, infatti, 2 milioni 28 mila famiglie vivono in stato di povertà assoluta.

La condizione di povertà delle famiglie italiane è sempre più allarmante come ogni anno ci conferma la fotografia fatta dall’Istat – ha dichiarato Andrea Giussani, Presidente di Fondazione Banco Alimentare Onlus.

banco

La nostra speaker Marta Ferrari, in diretta radio,  ha parlato dei dati emersi da una recente ricerca commissionata da Kellogg dal titolo “L’Istruzione Perduta

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Difficoltà a scuola non vuol dire necessariamente DSA

Nel post introduttivo di questa rubrica, abbiamo visto come le difficoltà scolastiche siano davvero molto comuni, e su questo c’è accordo tra tutte le figure adulte che si prendono cura dei bambini: genitori, insegnanti, professionisti. Il fatto che tali difficoltà siano frequenti, però, non significa che ci sia chiarezza sui fattori da cui hanno origine e, di conseguenza, sul modo in cui affrontarle. Al contrario, non è facile comprendere i fattori che hanno contribuito allo sviluppo di una situazione problematica che riguarda la scuola: le motivazioni sottostanti possono essere diverse e raramente un solo aspetto è sufficiente per spiegare come mai il bambino non riesce ad ottenere i risultati sperati.

La prima utile da fare, se vogliamo comprendere il concetto di “Disturbo Specifico dell’Apprendimento” (DSA), è distinguerlo dalle generiche “difficoltà di apprendimento”.

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Giornata per le famiglie “…pronti, PRESENTI? Via!”

Domenica 21 settembre, per i bambini e i genitori della quarta A dell’Istituto San Giuseppe di Milano, è stata una giornata molto particolare.

mi piacerebbe

Si è infatti svolta, presso i bellissimi giardini del Convento dei Frati Cappuccini di Varese, la presentazione del progetto didattico sperimentale Momento x Momento = MOMENTO2

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Un luogo per condividere: con un piccolo gesto aiutiamo i ragazzi a rinascere!

Non è stato facile guardarmi allo specchio e trovare una Sara che valeva, che poteva essere qualcuno aldilà delle droghe.

Mi ero illusa, mi ero maledettamente illusa di essere diventata importante. Voluta. Cercata.

Tutti mi cercavano perché ero quella più trasgressiva, quella che si mangiava più pasticche, quella che vendeva il fumo, mi sentivo la più giusta, mi sentivo di stare nel giusto. Finalmente mi ero costruita il mio personaggio e mi faceva stare bene. Poi anche fisicamente finalmente mi piacevo, tutte le mie paranoie sul mio aspetto fisico erano svanite, mi vedevo bella, ogni volta che mi mettevo davanti allo specchio stavo bene.

Questo mi dava ancora più forza. Conciliare però questa vita con gli impegni era praticamente impossibile, perché il mio unico pensiero era quello di come fare i soldi, di come organizzare i mie traffici e le serate in discoteca.

A scuola decisi di non andarci più, finito il terzo anno mi ritirai. A casa mi sentivo soffocare, ci stavo troppo stretta, così me ne andai.

Da quel giorno iniziai a vivere per strada, dormivo dove capitava. Ogni tanto dormivo da Maicol o Sharon, ma perlopiù stavo in giro. Ero distrutta, irriconoscibile. Non ce la facevo più. Uno zombie che vagava, ogni giorno rischiavo di morire. Di addormentarmi su qualche cartone e di non svegliarmi più. Se ci ripenso, in fondo lo speravo. Ma io ero giovanissima.

Una sera ho avuto paura, davvero paura. Per fortuna!!!! Non sentivo più niente. Eppure quella sera ho sentito la paura e quella mi ha salvata.

Quella volta ero sicura….dovevo risalire dal mio fondo.

Sara, una ragazza della Comunità di San Patrignano

Quando di si parla di dipendenze (qualsiasi dipendenza!) è difficile capire cosa spinge una persona a volersi così male da rischiare di morire.

Se poi “quella persona” è tuo figlio….l’inconprensione è assoluta e i sensi di colpa insopportabile.

Mi è capitato di parlare con i genitori dei ragazzi inseriti nella Comunità di recupero di San Patrignano e mi ha molto colpito l’incredulità e lo sgomento per non aver compreso i propri figli.

Ragazzi comunità

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Imparare a stare “attenti”: strategie di Mindfulness con i più piccoli

“Stai attento!”

“Ma possibile che tu non stia mai attento?”

“Se tu stessi un po’ attento…”

Quante volte ci capita di pronunciare parole di rimprovero di questo tipo?

“Stai attento”: siamo certi che i nostri piccoli interlocutori capiscano esattamente cosa stiamo chiedendo loro? E poi, siamo sicuri che siano davvero sempre capaci di soddisfare tale richiesta?

Provate a fare questa domanda ad un bambino: “cosa significa, secondo te, stare attento?”. Vi renderete presto conto di come il concetto di attenzione venga spesso messo in relazione con la scuola (e tutto ciò che ha a che fare con essa: lezioni da ascoltare, verifiche da fare, materiale da studiare, compiti da eseguire…) e spesso, al rimprovero.

mind

“Perché ti ha sgridato la maestra?” “Perché non ero attento”. Un classico!

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