Family Life

Bikini per bambine, no grazie

Dovete scusarmi, mi è sempre stato detto che sono “francescana”, per me alcuni argomenti sono o totalmente bianchi o totalmente neri, non vedo vie di mezzo, nessun grigio è ammesso.

Uno di questi è il bikini per bambine. Appena vedo una bimba under 11-12 con un due pezzi, mi prende il nervoso.

Ma per quale motivo una bambina, una nanerottola, uno scricciolo con le forme morbide di un tronchetto della felicità, dovrebbe portare il due pezzi?

Il reggiseno si chiama così perchè “regge il seno”… se il seno non c’è, che diamine regge? La pelle in eccesso? Il sudore?

Le bimbe si vergognano? Di che? Se proprio è una cosa intollerabile optate per il costume intero!

La bimba di 4 anni attacca a frignare perchè vuole il “pezzo di sopra”? Lasciatela frignare!

La piccina si lamenta che “tutte le mie amichette ce l’hanno e io no”?! Amore di mamma, se tutti si buttano dal ponte, ti ci butti pure tu?

Qui lo stuolo di mamme offese generalmente mi dice: “Ma che ti importa, lo mettono per gioco!” e normalmente io rispondo così:

  1. mia figlia gioca a travestirsi, difficilemte però la porto in giro vestita da coccinella;
  2. se tua figlia ne fa una malattia, è un capriccio, un brutto capriccio e ai capricci non si cede (non ci vuole SOS TATA per capirlo);
  3. E’ una cosa stupidamente inutile, tua figlia è piatta come una tavola da surf, la necessità non sussiste;
  4. facendoglielo indossare, le metti in testa un pudore che non dovrebbe avere a quella età che è l’età della spensieratezza e non della malizia (se siamo verso i 9-10 anni, anni di passaggio verso la pre-pubertà, ribadisco, basta ripiegare sul costume intero);
  5. andando per logica, se si copre qualcosa è perchè non la si vuole mostrare… perchè non la vuoi mostrare? Che motivi hai, tu, genitore, di non voler mostrare due brufoli rosa sul petto della tua bimba?
  6. andando per logica2: si rischia che gente non proprio raccomandabile si incuriosisca… in una età dove non c’è malizia, mettendocela, rischi di più!

“Eeeeeh, quanto la fai lunga”. Sì, la faccio lunga, come la faccio lunga se sento un bambino che urla una parolaccia, se vedo un ragazzino che dà una spinta ad un altro, se mi trovo davanti un bambino abbastanza grande che fa la cacca in pubblico, come quando vedo una bambina con il trucco, le unghie smaltate e mentre ciancica una gomma e risponde male alla sua mamma.

Lo trovo volgare e fuori luogo, ecco!

Vi racconto questo episodio.

Mia nipote acquisita (figlia della sorella del mio compagno), da quando finisce la scuola fino a quando la ricomincia, passa le festività con me e mia figlia. Estate, Natale e Pasqua. Sempre. Il motivo è quello solito: con la cuginetta si sta meglio e chi fa il lavoro da casa (io) può anche occuparsi dei bambini, visto che sta a casa (sì, eh?!)… ma questo è il tema per un altro post.

La mia dolce nipotina, ora undicenne, ha sempre avuto un amore smisurato per tutto ciò che era “da grande”: trucco, parrucco, vestiti, tatuaggi (lavabili ovviamente), scarpe, accessori etc. Come avrete capito, la sua tendenza era da me fortemente osteggiata ma, per vari motivi, sua mamma e sua nonna la lasciavano abbastanza libera di decidere come vestirsi e cosa mettersi e quando.

Credendo molto nel detto “Patti chiari, amicizia lunga”, ho sempre messo questa regola fondamentale: se lasciate la bambina a me e io sono da sola, decido io. Andando al mare, la regola era chiara: no costume a due pezzi. Uscendo di casa: no trucco e no smalto. A casa, per gioco le bimbe possono truccarsi e smaltarsi le unghie, ma se escono di casa, devono togliersi tutto.

Un giorno, d’estate, mi è comparsa sulla porta la bimba con la nonna. Appena l’ho vista mi si sono rizzati i capelli in testa. La bambina, allora 7 anni, aveva il due pezzi (“Eh sai Federica, mi ha fatto una scenata! Non sono riuscita a convincerla a togliere il pezzo di sopra!”), ombretto e lucidalabbra (“Tanto sono rosati, chi vuoi che lo noti”), smalto (“E vabeh, dai, l’ha messo ieri sera, stamattina non me ne sono accorta”), maglietta sopra l’ombelico (“Ma fa caldo!”), gonna jeans sopra il ginocchio (“Ma fa caldooo!”), cavigliera e braccialetto (“Sono così carini”), tatuaggio tribale sul polpaccio, ovviamente di quelli lavabili (“Tanto va via da solo”), borsetta (“E dove le mette le sue cose altrimenti?”) e per finire in bellezza: zoccoletti di legno con tacchetto (“Mi ha piantato una grana perché li voleva e glieli ho comprati ieri al mercato”)!

“IO, COSì, AL MARE, NON CE LA PORTO!”

“E perché scusa?”

“E PERCHE’ SCUSA?” MA STIAMO SCHERZANDO?

Dopo circa 30 minuti di spiegazioni (erano davvero così necessarie? Mah), nonna e nipote sono uscite di casa per andarsi a cambiare. Al loro ritorno la bambina aveva finalmente un aspetto normale: ciabatte (fa più chic parlare di infradito…. ma sempre ciabatte sono), viso e mani pulite e vestitino da mare. Sono rimasti cavigliera e borsetta… e vabeh, l’aspetto generale era normale e tanto basta. “Ha anche il costume intero, come vuoi tu!” (sì, il tono era piccato).

Siamo quindi andate al mare, la bambina toglie giustamente il vestito e… aveva  il TRIKINI! IL TRIKINI CAPITO?

Cos’è il trikini? Il trikini è un costume da bagno che è, secondo me, un po’ una presa in giro. Non è né intero né a due pezzi: ha una fascia di stoffa che taglia in diagonale la pancia. Praticamente è un costume che si possono permettere di indossare solo le donne ADULTE con un fisico perfetto. Già trovarne uno che non sia volgarotto è difficile, in più se lo indossa una persona che non ha il fisico adatto, lo diventa ancora di più. Ecco… una bambina che indossa il trikini è proprio inguardabile!

“Ma tua figlia ti chiede il costume a due pezzi?” è un’altra domanda che mi fanno le mamme infastidite dal mio pensiero.

No, non me lo chiede, perché le ho da sempre spiegato che non bisogna coprire ciò che non è necessario coprire. E se anche le venisse mai lo sghiribizzo di chiedermene uno in regalo, saprebbe che su questo tema sono irremovibile.

Spero infine di non aver offeso nessuno con questo post, il mio intento è solo quello di presentare un punto di vista, il mio e di altre mamme che, disperate, cercano di comprare dei costumini singoli alle loro bimbe ma che ormai, nei negozi di vestiti, sono praticamente una rarità. Mamme che credono che le proprie bimbe debbano rimanere bimbe fino a che la natura non impone loro un cambiamento, che hanno figlie che hanno diritto a rimanere piccole in tutti i sensi senza sentirsi obbligate dalle amiche, dalle mamme delle amiche e dalla moda under12 a crescere nell’aspetto esteriore e nella malizia.

Insomma, è un punto di vista rispettabile, no?!

Autrice: Federica Alderighi

 

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