Durante l’infanzia e l’adolescenza, il corpo umano è interessato da continui fenomeni di crescita e rimodellamento, alcuni dei quali cessano nell’età adulta, mentre altri permangono per tutta la vita.
La crescita può essere intesa anche come la differenziazione e lo sviluppo delle funzioni organiche e psichiche. Nella crescita di ogni individuo intervengono fattori intrinseci ed estrinseci, ovvero elementi che interagiscono secondo un modello geneticamente preordinato, seguendo un percorso pre-costituito di crescita spontanea in cui nessun intervento è possibile, e, al contrario, elementi ambientali, dove la possibilità di interazione è elevata. La famiglia, gli insegnanti ma anche il gruppo dei pari o le varie figure di riferimento possono avere un ruolo fondamentale nella crescita dei bambini.
Lo sviluppo del corpo è profondamente correlato con lo sviluppo delle capacità mentali e psichiche; secondo Bion,
“il pensiero astratto svela la sua rilevanza quando è stato in grado di diventare materia corpuscolare che concretamente scorre nelle vene e nei tessuti del corpo, pronta a contribuire alla genesi di un nuovo pensiero sulla scia delle sollecitazioni indotte dall’esperienza presente”.
Questo circuito mente-corpo/corpo-mente sembra ben rappresentare il concetto chiave attorno cui ruotano la maggior parte delle tematiche relative alla crescita: per Bion l’emozione rappresenta lo stesso motore interno del funzionamento mentale che Freud attribuiva alla sessualità, ed è indubbio che sia la sessualità per Freud che l’emozione per Bion presuppongano un certo qual amalgama tra corporeità e pensiero. In sintesi, il corpo ed il pensiero appaiono come due facce della stessa medaglia, in un continuum di influenze reciproche.
La crescita e le modificazioni del corpo, dunque, veicolano necessariamente un diverso modo di percepire e vedere se stessi nei diversi momenti della vita.
I concetti di schema corporeo e di immagine corporea comportano numerosi quesiti che riguardano non solo come ed in che modo noi percepiamo il nostro corpo, ma anche come ed in che modo gli altri ci percepiscono e quindi quale e quanta importanza abbiano, in questa costruzione, i fattori psicologici e sociali: si pone pertanto complessivamente il problema del vissuto corporeo.
La percezione del proprio Sé è ciò che un bambino pensa di se stesso in ogni esperienza della sua vita (attività scolastiche, abilità sportive, aspetto fisico, relazioni con i compagni etc). La patologia della percezione corporea si determina quando c’è una distorta situazione relazionale che costringe il bambino ad operare un continuo meccanismo di scissione, il che comporta inevitabilmente una diminuzione o una perdita della vitalità, e quindi l’incapacità di mantenere la propria integrità.
Il sé corporeo ha un ruolo cruciale in due periodi particolari dello sviluppo umano: durante l’infanzia ed in adolescenza dove assume il senso di non essere più solo un giudizio estetico (bello/brutto; grasso/magro; alto/basso) ma FUNZIONALE (capace/scarso; sicuro/insicuro; forte/debole).
Il giudizio che viene formulato durante questi momenti di sviluppo accompagnerà necessariamente la persona per tutto il resto della vita: come ben sappiamo la crisi adolescenziale fisiologica spesso è incentrata su di un vissuto negativo ed insoddisfacente della propria immagine corporea che ci fa comprendere che la conflittualità avviene tra l’immagine corporea e quella ideale che viene acquisita tramite il gruppo di appartenenza.
Per garantire la salute ed il benessere psicofisico dei nostri figli risulta fondamentale garantire un buon rapporto con la propria dimensione corporea, a partire dalle prime fasi di sviluppo.
Quindi….
Che cosa aiuta i bambini a coltivare un positivo senso di sé?
- Avere un modello positivo cui fare riferimento
- Essere supportati rispetto a quello che pensano di sé
- Sentirsi incoraggiati e capiti nei diversi step di crescita
Che cosa possono fare i genitori per nutrire ed espandere il senso del Sé dei loro figli?
- Parlare (ed ascoltare) con onestà di emozioni e sentimenti
- Ragionare insieme per trovare le soluzioni (fornire diverse soluzioni fra cui scegliere)
- Identificare ed accettare le emozioni
Bibliografia
- S. Freud: “Formulazioni sui due principi dell’accadimento psichico” (1911)
- W. R. Bion: “Trasformazioni. Il passaggio dall’apprendimento alla crescita” Armando editore (2012
Autore: Dott.ssa Maddalena Mantelli, Psicologa e Psicoterapeuta dello Studio Psicologia Gentilino Foto: Progetto WeFree