Piano Didattico Personalizzato: una scuola su misura per le difficoltà di apprendimento

Nei mesi scorsi, all’interno di questo  post , abbiamo parlato della normativa che riguarda i DSA e abbiamo visto quali sono le azioni che la scuola e la famiglia devono attuare, prima, durante e al termine del percorso diagnostico, per una piena e corretta applicazione della legge, ma soprattutto per la tutela e il supporto dei bambini con DSA.

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Ci siamo salutati parlando del momento in cui, una volta certificato il DSA, deve essere redatto da parte della scuola il Piano Didattico Personalizzato (PDP). Ma di cosa si tratta esattamente? E in che cosa si differenzia dal Piano Educativo Individualizzato (PEI), altra sigla che si sente nominare in ambito scolastico?

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Normativa DSA: conoscere i propri diritti per farli valere

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento in questi anni hanno ricevuto sempre più attenzione in Italia. Da quando nel 1997 è sorta l’Associazione Italiana Dislessia (AID) è stata avviata una campagna di sensibilizzazione scientifico-culturale che ha prodotto risultati importanti.

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L’impatto è stato notevole, tanto da portare alla proposta di una legge sui DSA, approvata dal Parlamento nel 2010: la legge 170. Questa legge sancisce l’esistenza e il riconoscimento della dislessia, della disortografia, della disgrafia e della discalculia come condizioni permanenti di disturbo in alcune funzioni neuropsicologiche rilevanti ai fini della crescita e dell’apprendimento, condizioni che necessitano quindi di tutela in ambito scolastico, sociale e lavorativo.

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Che fatica questa scuola!

In tutta Italia e in tutto il mondo sono moltissime le famiglie che si trovano ad affrontare, prima o poi,  situazioni che riguardano problemi scolastici dei propri figli. Periodi in cui il proprio figlio o la propria figlia sembra più svogliato/a del solito, non riesce a concentrarsi e a studiare, porta a casa voti non pienamente sufficienti.

IMG_0218Se in molti casi si tratta di difficoltà transitorie, che non richiedono particolare attenzione e vengono superate senza troppi sforzi, in altri casi (come vedremo, in molti più casi di quanti si possa immaginare), le difficoltà sono presenti da molto tempo, magari dall’inizio del percorso scolastico, oppure sono particolarmente faticose da superare, tanto da provocare, in alcune situazioni, una seria carenza nelle capacità di apprendere nel bambino o nel ragazzo.

 

Ascolta l’intervista realizzata dalla nostra speaker Marta Ferrari alla Dott.ssa Matilde Taddei

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