Il nostro paese è portatore di talento e successo da sempre. I giovani, in particolare, sognano di vedere realizzati i propri sogni attraverso i loro progetti. Il mondo ci invidia, ma noi non valorizziamo l’oro che abbiamo in casa. Questo paradosso ci accompagna da sempre. L’esperienza internazionale è fondamentale, è un’opportunità di crescita e permette di valorizzare le nostre potenzialità. Investire e valorizzare il talento deve essere una priorità di chi ci governa. Ma siamo davvero in grado di supportare i nostri giovani?
In Italia, ci sono alcune realtà intenzionate a invertire questo trend.
Il 15 e 16 novembre una delegazione italiana del progetto “Il futuro parte da qui” è volata a New York ospite del Cybertech al Javits Center di Manhattan. Il Cybertech di New York è una delle più importanti manifestazioni del panorama internazionale sul tema innovazione e tecnologia.
Portavoce della delegazione italiana è Gioacchino Moscato, giovane startupper italiano e CEO di Giogia Srl al quale abbiamo posto alcune domande.
Da cosa nasce la tua passione per le nuove tecnologie?
Durante il mio percorso si studi in Ingegneria Meccanica, mi sono sempre ritrovato ad affrontare argomenti didattici molto teorici; nell’ultimo anno di magistrale, invece, ho avuto l’opportunità di interfacciarmi con materie nel contesto dell’ innovazione , ed altre, che approfondiscono l’aspetto tecnico delle tecnologie più emergenti, come realtà virtuale e intelligenza artificiale. In questo contesto, ho ritrovato ed ho potuto sfruttare la mia creatività, che mi ha sempre caratterizzato fin da bambino. Sono affascinato da come sta evolvendo il mondo verso la digitalizzazione e le relative tecnologie, spero di poterle approfondire e sfruttare il più possibile nel mio futuro, per trovare soluzioni innovative ad impatto sociale.
Qual era il tuo sogno da bambino?
Da bambino mi piaceva inventare, senza uno specifico contesto. Cercavo sempre di trovare “un’idea geniale”, a qualsiasi problema mi trovassi ad affrontare. Credo che questo aspetto sia molto intrinseco in me. Quando ascolto discorsi in generale, automaticamente la mia mente cerca di analizzare la situazione con approccio critico per trovare una soluzione innovativa. Mi piace questa parte di me, e spero che sia parte integrante di tutto il mio futuro lavorativo.
Pensi che l’Italia supporti i suoi talenti?
L’Italia manifesta talento nel panorama internazionale in differenti contesti. Lo stato dovrebbe credere in noi come eccellenze che riescono ad affermarsi in tutto il mondo, dovrebbe investire e dedicare percorsi di supporto ad ogni talento italiano. Nel mio caso specifico sono entrato nel panorama delle startup italiane di recente, la burocrazia che ne regola l’andamento, secondo un parere personale, non è molto fluida e chiara, ma non sono un esperto e non mi sbilancio. La mia, è una startup palermitana, e spero che nella mia città possa essere un valore e un’opportunità per molti giovani. I dati sulle startup, al giorno d’oggi, non fanno ben sperare, se paragonati ad un panorama mondiale. Dunque, un problema di fondo sicuramente ci sarà, magari non siamo ancora pronti ad un contesto di open innovation come opportunità, e cerchiamo di dare valore al business solamente col nostro terreno. Andare via dall’Italia non sarebbe una sconfitta, ma una delusione. Amo questo paese!
In che modo pensi che l’AI possa migliorare la qualità della vita delle persone?
L’intelligenza artificiale sta prendendo campo così rapidamente, che ad oggi si fa fatica ad identificare cosa essa realmente sia. I più scettici pensano che sia un software magico che sostituirà tra un po’ di anni l’uomo. Chi la studia può affermare ben altro. Le tecnologie che rientrano in questo grande concetto, hanno potenzialità enormi, perché riescono ad elaborare una grande quantità di dati, così come la nostra mente. Cioè che le differenzia è il contenuto di questi famosi dati. Dobbiamo essere bravi noi, nel futuro, a trovare soluzioni innovative per sfruttare la capacità di processare tante informazioni che arrivano dal nostro mondo per realizzare applicazioni pratiche che possano creare un ecosistema sostenibile. L’intelligenza artificiale ormai si è affermata, offre grandi opportunità al nostro mondo, dobbiamo investire noi su un utilizzo sostenibile.
Intelligenza artificiale e nuove emergenze globali: qual è la tua risposta?
La mia risposta è GIOGIA! La mia startup offre un servizio di e-learning innovativo, interattivo ed immersivo. Inoltre, essendo basato su tecnologie nel contesto dell’intelligenza artificiale ha grandi potenzialità in termini di crescita e sviluppo. Cercheremo di creare un business sostenibile, per aiutare e supportare studenti con difficoltà, ed inoltre creare un ponte tra didattica e lavoro. Il sogno? Istruire 120 milioni di bambini a cui, ancora oggi, viene negato il diritto fondamentale dell’educazione di base.
In che modo Giogia può essere una risposta concreta a un bisogno della società moderna?
GIOGIA affronta il tema della quality education, il quarto obiettivo dell’agenda delle nazioni unite. Il servizio che offriamo è molto innovativo e si inserisce in un mercato molto frammentato ed esente da tecnologie di alta qualità, dunque ci sono grandi opportunità di business. La visione della mia società però è incentrata sul fornire una soluzione che possa avere un importante impatto sociale. GIOGIA in un contesto b2g può essere un’opportunità per molti studenti in difficoltà di ottenere un servizio di supporto didattico di alta qualità, nonchè l’obiettivo finale, di creare uno strumento completo che possa realmente fornire un servizio didattico a uomini e bambini in paesi sottosviluppati. L’istruzione, credo fortemente, è l’arma più potente per rompere la catena che unisce ignoranza, povertà, guerra e sottosviluppo. Sembra un obiettivo impossibile, ma sono giovane, e mi piace sognare. Nella mia testa ho un piano ben definito, il mio obiettivo prevedere costi di ricerca e sviluppo elevati. La mia startup partirà entrando in un contesto più semplice. Questa è un’opportunità per validare il funzionamento e l’efficienza della tecnologia. Successivamente impegneremo tutto il nostro effort per affrontare l’aspetto sociale.
L’anno scorso sei stato uno del primo bando del progetto promosso da Sedicimedia: ci racconti la tua esperienza
Non ci sono parole per descriverla, ringrazio Marta Ferrari di SediciMedia, Alexandro Fiumara e l’Ing. Massimo Penzo di Fly University Project. “Il futuro parte da qui” è un progetto straordinario, stimola la creatività dei giovani e mette sullo stesso piano studenti e startup. Non richiede conoscenze tecniche super approfondite ma esalta l’invenzione, e in questo contesto molti ragazzi come me, avranno da dire. SediciMedia e Fly University Project danno realmente voce al talento.
Guarda il video della presentazione di Gioacchino Moscato a EXPO Dubai
Siamo partiti in 20 tra ragazzi e ragazze, selezionate tra le regioni di Lombardia, Marche e Calabria. Con tutti i ragazzi si è creato un rapporto bellissimo, tutti i progetti erano meravigliosi e avevano un qualcosa da raccontare, e condividevamo tutti lo stesso entusiasmo, imprigionati dall’atmosfera maestosa di EXPO. Ho avuto la possibilità di unirmi alla delegazione italiana per presentare il mio progetto al Padiglione Italia, e successivamente anche ad Innovation House di Regione Lombardia. Inoltre, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare referenti di delegazioni estere, occasione unica per mettere in mostra il proprio progetto. Personalmente, ho raccolto 11 contatti con governi esteri, interessati allo sviluppo del mio progetto. Infine, siamo riusciti ad unire business e divertimento, creando un gruppo bellissimo, nella magnifica Dubai.
Uno degli aspetti fondamentali nel dare voce al talento è sicuramente la competitività a livello internazionale che richiede strumenti di sviluppo e ricerca costante. Ci racconti la tua esperienza all’interno di Fly Academy?
La competizione nel panorama delle startup è spietata. Ci sono tanti ragazzi bravissimi con idee realmente di valore, ed in generale condividono anche le stesse necessità. La domanda e l’offerta in questo mondo non sono ben bilanciate. È necessario sapersi presentare al meglio con un’idea di business ben definita, e con un prodotto che riesca ad affascinare potenziali investitori. Sono attimi e devono essere sfruttati al meglio. Fly academy mi ha permesso di interfacciarmi con Esperti de settore per definire al meglio il contorno di un’idea progettuale, come la forma societaria, l’aspetto comunicativo, gli aspetti legali di un idea e di una startup, nonché della definizione di una struttura di piano di business. Fly academy crea un ponte tra idea e startup.
Fino al 3 dicembre è attiva una campagna di crowdfunding promossa da Fly University Project per supportare il talento. La campagna “Borse firmate” permetterà a giovani ragazzi che vertono in situazioni di difficoltà e che hanno una passione per le nuove tecnologie, di potersi formare attraverso corsi di formazione universitari nelle materie STEM. Vi invito a visitare la pagina e supportare tanti ragazzi talentuosi.
Autore: Alexandro Fiumara