Nel post di questo mese descriveremo le caratteristiche più importanti di una metodica chiamata “Paired Reading” (letteralmente tradotto “Leggere insieme”), attività che i genitori possono impostare per aiutare il loro bambino nella lettura.
Tale metodologia viene generalmente accolta bene dai bambini, che aumentano il loro entusiasmo e senso di autoefficacia nel leggere, incrementando il loro vocabolario e le capacità di comprensione.
Il paired reading è stato ideato nel mondo anglosassone alla fine del secolo scorso (Morgan, 1986, Topping & Linsday, 1992) allo scopo di creare un metodo che coinvolgesse gli adulti non professionisti come genitori ed insegnanti, nell’aiutare bambini con difficoltà di lettura. Si tratta di una modalità di lettura in cui l’adulto e il bambino leggono insieme, che può essere sostituita o alternata alla lettura da ascolto; non richiede una formazione specifica poiché gli accorgimenti da adottare sono semplici dal punto di vista “tecnico” e alla portata di ogni genitore attento. Recenti studi hanno dimostrato i benefici di questo programma: non solo favorisce nel bambino lo sviluppo di un approccio positivo ed una maggiore motivazione nei confronti della lettura, ma potenzia le capacità lessicali e di comprensione del testo, molto più di quanto non faccia una semplice lettura da ascolto “passivo”. Inoltre, i genitori riportano un maggiore senso di autoefficacia e competenza nel supportare i propri figli rispetto alle difficoltà che hanno, descrivendo anche un miglioramento nelle relazioni familiari (Lam et al., 2013).
I presupposti fondamentali del paired reading sono i seguenti:
- la scelta dei libri da leggere viene affidata al bambino, in modo che egli venga incoraggiato a coltivare i propri interessi anche mentre legge, aumentando la sua motivazione;
- viene enfatizzata l’importanza della comprensione del materiale letto: non si tratta di una lettura meccanica ma strumentale, ossia utile per trarre dei contenuti dalla pagina e apprendere cose nuove;
- il bambino sperimenta anche gratificazione, non soltanto insuccessi, durante la lettura: si sottolinea con una lode il momento in cui legge correttamente una parola, invece che avvisarlo solo quando commettono errori, come spesso accade;
- il bambino ha la possibilità di ascoltare immediatamente la pronuncia corretta di una parola per lui difficile, grazie alla presenza del genitore che gliela ripete;
Come funziona: una volta effettuata la scelta del libro, le “sessioni” di paired reading cominciano con genitore e il figlio che leggono insieme – contemporaneamente- le parole del testo ad alta voce. La lettura sincrona è necessaria soprattutto nel primo approccio alla lettura del testo e con bambini che ancora non hanno acquisito sufficiente sicurezza e padronanza. Naturalmente in questa fase l’adulto deve adattarsi alla velocità del bambino, senza andare troppo veloce, perché è importante che egli legga ogni parola. Il genitore deve tenere in mente pochi importanti accorgimenti:
1) quando il bambino legge una parola sbagliata, l’adulto ferma la lettura e rilegge correttamente la parola, dopo di che il bambino la ripete insieme all’adulto, senza che venga lasciato a combattere da solo nel cercare di leggerla;
2) quando il bambino legge una parola in modo corretto, l’adulto gli sorride e gli rimanda la correttezza di ciò che a letto dicendo qualcosa come ”giusto!”.
3) Se il bambino “combatte” con una parola e poi la legge giusta, è importante che l’adulto gli rimandi contentezza. Quando invece il tentativo di lettura di una parola supera i 5 secondi, oppure quando la lettura è errata, sarà l’adulto a leggere la parola in modo esatto, facendola poi ripetere al bambino.
4) Bisognerebbe accertarsi che egli guardi sempre le parole; a questo scopo è utile che uno dei due, meglio se il bambino, sottolinei la parola con un dito mentre viene letta, assicurando che l’attenzione visiva e uditiva siano sempre focalizzate sulle parole.
Ad un certo punto il bambino si sentirà sufficientemente sicuro da poter leggere una parte da solo. È possibile scegliere un segno convenzionale (ad es. alzare una mano o bussare sul tavolo) che lui può fare senza distrarsi, per far capire che vuole continuare a leggere in autonomia, così che l’adulto sappia che è il momento di smettere di leggere con lui e passare alla seconda fase. Durante la lettura autonoma il genitore deve essere comunque presente e mantenere l’attenzione sul testo e sulla lettura del bambino, poiché quando egli impiega più di 5 secondi a leggere una parola oppure ne legge una in modo errato, l’adulto deve intervenite, leggendogli la parola con cui sta “litigando” e facendogliela ripetere.
In sintesi, è importante che il genitore intervenga sempre nei momenti di difficoltà, fino a che il figlio non si sente sicuro e tranquillo di poter leggere da solo.
La scelta dei libri: è utile avere un buon numero di libri tra i quali scegliere tra quelli che si trovano a scuola, in biblioteca o da amici. Non ci sono indicazioni particolari riguardo il tipo di libri adatti, se non che deve poter essere il bambino a sceglierli. Se in un primo momento sembra che abbia selezionato un testo troppo difficile, si può lo stesso tentare senza preoccuparsi di possibili fallimenti: egli imparerà a scegliere i libri giusti per il suo livello di lettura. Se al contrario sceglierà libri troppo facili, se vuole cambiare libro perché si è annoiato o leggere più volte lo stesso, gli si dovrebbe permettere di farlo.
Tempo e luogo: il paired reading è tanto più efficace quanto più viene applicato quotidianamente. Gli autori consigliano di applicarlo da un minino di 5 minuti ad un massimo di 15 minuti al giorno, senza oltrepassare questa soglia a meno che non sia il bambino a chiederlo. Gli studi sull’ efficacia mostrano che, se il paired reading viene applicato correttamente, i primi cambiamenti nell’approccio al testo si verificano già dopo un paio di mesi. Il luogo ideale per svolgere questa attività è un posto dove si possa guardare insieme il libro con comodità senza essere disturbati, possibilmente lontano da rumori o persone in movimento, televisione accesa ecc.
Infine, è utile non dimenticare una regola fondamentale quando ci si approccia alla lettura ad alta voce: parlare fa bene! Mostrare interesse per il libro che il bambino ha scelto, commentare le figure, discutere a proposito della storia che si sta leggendo, chiedere al bambino come finirà secondo lui il racconto lasciandolo parlare, aiuta a sviluppare un atteggiamento positivo verso i testi scritti e migliora le capacità di comprensione. In generale meglio lasciare i commenti all’inizio o alla fine della lettura, per evitare che il bambino perda la concentrazione e la sequenza degli avvenimenti narrati nella storia.
Con il paired reading la maggior parte dei bambini è stimolata nella voglia di leggere e ha la possibilità di allenarsi nella lettura, udire parole pronunciate in modo appropriato e sviluppare un vocabolario più vasto, nonché imparare ad amare i libri e apprezzare un’attività conoscitiva senza la pressione scolastica. Il paired reading non è in contrasto con l’insegnamento scolastico né con un percorso di potenziamento specifico; al contrario, prima di cominciare a svolgere questa attività è opportuno condividere la scelta con il professionista che segue il bambino e con gli insegnanti; è utile scrivere la quantità di materiale letto, i progressi e i titoli dei libri, rendendo partecipi gli insegnanti di questo lavoro.
Fonti principali:
Topping (1990). Outcome evaluation of the Kirklees Paired Reading Project
A.I.D. Associazione Italiana Dislessia (2012). Guida alla dislessia per genitori
Lam et al., (2013). Involving parents in paired reading with pre-schoolers: Results from a randomized controlled trial
Autore: Dott.ssa Matilde Taddei, Psicologa Clinica – Dottore di Ricerca in Psicopatologia dello Sviluppo – Specializzanda Psicoterapia.
Gli specialisti offrono consulenza clinica, valutazioni diagnostiche, percorsi terapeutici e di formazione finalizzati a modificare comportamenti che generano disagio e promuovere uno stile di vita più soddisfacente. Psych-e propone interventi basati sull’approccio Cognitivo-Comportamentale rivolti all’adulto, all’adolescente, al bambino e alla famiglia.