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Festival del Film di Locarno: 7 motivi per amare questo imperdibile evento

Immaginate un’elegante piazza circondata da palazzi finemente  decorati … immaginate le montagne maestose che la sovrastano… immaginate il lago che si vede in lontananza… immaginate la perfezione dei dettagli tipici delle città svizzere.

Piazza Grande

Piazza Grande – Foto @PardoLive

Ecco… adesso immaginate un fagiolino urlante (ma solo negli orari della pappa perchè per il resto è un angelo!), un fratello maggiore che quando mette piede sul suolo elvetico diventa un esperto di fuochi d’artificio e vorrebbe provarli a qualsiasi ora del giorno e della notte (non chiedetemi il perchè!!!) e poi immaginatevi la sottoscritta, a dieta perenne e con le valige pronte in media ogni tre giorni.

Vi state chiedendo dove siamo finiti? Siamo a Locarno, bellissima località svizzera, molto famosa per il suo importante Festival del Film che si sta svolgendo proprio in questi giorni e che è ormai è giunto alla 68° edizione.

Consiglio a tutti di venire almeno una volta ad assistere alle proiezioni che si svolgono nella Piazza Grande, la piazza principale di Locarno. Perchè?

Ecco 10 buoni motivi:

1) LA LOCATION

Non capita tutti i giorni di poter assistere alla proiezione di un film, con altissime qualità video e audio, all’interno di una piazza che ospita fino a 8.000 persone alla volta. E’ un’emozione difficile da raccontare ma che sicuramente sarà indimenticabile.

Ovviamente questo tipo di location si presta anche per chi ha dei bambini che saranno rapiti da questo schermo enorme (uno dei più grandi d’Europa: 26 metri di lunghezza e 14 di altezza).

Tutto è pronto per accogliere gli 8.000 spettatori

2) LA QUALITA’ DEI FILM IN PROGRAMMA

Il palinsesto del Festival è sempre di altissima qualità! Trovate il programma completo qui

Partiamo con i film della Piazza Grande: Ricki and the Flash racconta una storia straordinaria per il cinema americano, ovvero una madre che dopo aver lasciato la casa (la classica villa lussuosa) per un modesto appartamento per seguire una propria indipendenza, chiamata da una situazione di crisi ci fa ritorno e, seppure in punta di piedi, la abita con la sua persona, il suo look, il suo spirito. Una casa di famiglia, solida come la pietra, sta al centro del nuovo film di Philippe Le Guay, Floride. L’uomo che la abita (uno straordinario Jean Rochefort) appare invece fragile quanto la sua memoria; e quei muri sono forse il solo appiglio cui aggrapparsi… Un rifugio è la casa di Ibiza dove ha scelto di vivere il personaggio interpretato da Marthe Keller, protagonista di Amnesia di Barbet Schroeder. E una casa, seppure vista da fuori, in una sera d’inverno, è protagonista della sequenza, a mio avviso più bella, di La Vanité di Lionel Baier…
Le case, dunque. Un tempo erano i luoghi di espressione dell’autorità paterna e come tali sono state un obiettivo sensibile da parte di quel cinema che ha accompagnato la voglia di cambiare la società; oggi le case tornano come spazi carichi di affetto. Come non collegare questa idea al
clima di incertezza che stiamo attraversando? Sullo sfondo delle tante case che popolano i film del programma – che vi lascerò scoprire – si agitano le immagini di quelle moltitudini che abbandonano la loro casa per mettersi in cammino. O anche più semplicemente di quelle persone che guardano con preoccupazione la loro casa, temendo di perderla dall’oggi al domani.
Superato dall’orgia di immagini in cui costantemente siamo immersi, il cinema non è più forse la casa del mondo; e tuttavia il mondo ha ancora un disperato bisogno di una casa. È Chantal Akerman a pronunciare la parola più chiara, al riguardo. Il suo No Home Movie è un film sulla fine di un rapporto che diventa immagine della fine della casa. Esso è al contempo forse il miglior omaggio che si potesse fare alla casa come un luogo senza particolari qualità dotato però di un estremo valore affettivo. La casa è uno spazio di condivisione di un’emozione. Intesa in questo modo, la casa funziona un po’ come inquadratura, preleva una porzione di spazio (e di tempo) e le conferisce un valore particolare.
Il cinema allora è forse la casa che ci manca per poter leggere questo presente così confuso.

Le storie di Locarno quest’anno portano i nomi di Marco Bellocchio e Michael Cimino, Marlen Khutsiev e Bulle Ogier, Edward Norton e Andy Garcia, Walter Murch e Georges Schwizgebel. A loro siamo grati per aver accolto il nostro invito.
Mi piace infine pensare che il regista meno legato all’idea di casa sia stato scelto come testimone di questo programma. Come sapete #Locarno68 dedica la sua retrospettiva a Sam Peckinpah, che quando ha filmato una casa, con The Osterman Weekend ne ha fatto il teatro di una guerra moderna!
Eppure i film di questo regista il cui nome evoca deserto e pistole, di fuorilegge e scazzottate sono diventati a loro modo una casa, nel senso che molte persone in tutto il mondo li hanno eletti a propria dimora. E credo che se Peckinpah ha così tanti ammiratori non è solo perché è uno straordinario regista ma perché al fondo dei suoi racconti palpita un sentimento di appartenenza che è alla base di ogni unione. Basta riguardare quella sequenza indimenticabile di Pat Garrett & Billy the Kid che sulle liriche di “Knocking on Heaven’s Door” descrive il saluto di una donna al suo compagno per farci capire che una casa è molto più di quattro mura.

Il programma della Piazza Grande consentirà di effettuare un viaggio attraverso lo spazio e il tempo, con film che rileggono momenti della storia trascorsa e che indagano le traiettorie emotive del presente. D’eccezione è la presenza americana con 4 film molto diversi tra di loro, in cui lacrime e riso, adrenalina ed emozioni la fanno da padroni.
Oltre ai 16 lungometraggi la Piazza Grande quest’anno include anche 3 cortometraggi. Si tratta di opere di varia durata che ci hanno affascinato soprattutto per la visionarietà e la poesia: dall’immersione nella grotta di Chauvet in Le dernier passage, al viaggio nel mondo senza tempo
immaginato da Mario Martone, passando per l’ultimo gioiello di Georges Schwizgebel.
7 i film svizzeri in queste sezioni, tutti caratterizzati da un taglio unico. Oltre al suo ultimo lavoro Erlkönig, Schwizgebel avrà diritto a un omaggio che ripercorre la sua carriera. In Piazza Grande trovano spazio i già citati Amnesia e La Vanité. Di notevole interesse la progettualità dell’opera collettiva Heimatland, film che sono sicuro segnerà la prossima stagione e non solo perché raggruppa il meglio della nuova generazione svizzera. Originale e toccante è Keeper che vede la presenza di Kacey Mottet Klein nel ruolo protagonista. Due i film Fuori concorso, Fragments du paradis di Stéphane Goël e Yes No Maybe di Kaspar Kasics.
Carlo Chatrian, Direttore artistico

Foto @PardoLive

3) GLI OSPITI INTERNAZIONALI

Al Festival del Film di Locarno partecipano sempre grandi star hollywoodiane e non solo! Quindi vi potrebbe capitare di incontrare Edward Norton, Andy García o Michael Cimino.

4) IL RED CARPET

Come in ogni Evento VIP che si rispetti, anche a Locarno c’è un prestigioso “red Carpet” che ha visto sfilare attori del calibro di Vittorio Gassman, Alberto Sorsi, Pie Paolo Pasolini, Matt Dillon, Sandra Bullock, Toni Servillo John Malkovich e… un fagiolino 🙂

Il primo Red Carpet del Fagiolino

5) L’ATTENZIONE PER LE TEMATICHE CHE RIGUARDANO I GENITORI

Molto spesso nei film si parla di tematiche molto vicine all’universo delle famiglie moderne. Per esempio, uno dei film “fuori concorso” è GENITORI di Alberto Fasulo, una toccante storia di una famiglia con un figlio disabile.

GENITORI di Alberto Fasulo

Una famiglia con un figlio disabile è una famiglia disabile? Genitori è un film documentario che si prende la libertà di entrare, immaginare e comprendere la realtà di famiglie che vivono questa esperienza. Giorno dopo giorno affrontano la propria quotidianità e riscoprono nel dialogo la possibilità di sorreggerla e comprenderla. I temi che emergono nel film − tra cui indipendenza, sessualità, limite, senso di colpa, diritto al lavoro − sono argomenti che qualunque genitore, prima o poi, è costretto ad affrontare.

Nato dal contatto e dalla frequentazione con l’Associazione Vivere Insieme di San Vito al Tagliamento, dove negli ultimi anni gruppi di genitori si sono incontrati per trovare soluzioni al miglioramento della vita dei loro figli, il documentario è una produzione Nefertiti Film in co-produzione con Rai Cinema.

Alberto Fasulo

6) GLI EVENTI PER I BAMBINI

Domenica 16 agosto è in programma una serata interamente dedicata per le famiglie. Infatti, Maria Grazie Cucinotta, introdurrà la proiezione del film “ASINO VOLA”, opera prima di Paolo Tripodi e Marcello Fonte, scritta con Giuliano Miniati.

ASINO VOLA di Paolo Tripodi e Marcello Fonte

Maurizio è un bambino caparbio cresciuto nella fiumara, dove la gente butta quello che non serve più. La discarica è diventata il suo parco giochi dove, tra carcasse d’automobili e piccoli e grandi tesori, matura il sogno di suonare nella banda del paese. Mamma Rosa vede la musica come un capriccio, un lusso che la famiglia non si può permettere. Così, tra i buoni consigli dell’asino Mosè e i dispetti della gallina N’Giulina, si moltiplicano le avventure e Maurizio capisce che, se vuole realizzare il suo sogno, dovrà essere determinato fino alla fine.

Il film è una produzione Tempesta con Rai Cinema, con il contributo di MIBACT, prodotto da Carlo Cresto – Dina e interpretato da Luigi Lo Cascio, Francesco Tramontana, Antonello Pensabene e Silvia Gallerano con le voci di Maria Grazia Cucinotta e Lino Banfi.

L’evento, promosso in collaborazione con il Gruppo Genitori Locarnese, servirà a sostenere l’AILR – l’Associazione italiana per la lotta al retinoblastoma.

Asino Vola – @Tempesta Film

7) LOCARNO

Per chi non la conosce ancora, Locarno è davvero una perla rara che si trova esattamente tra un bellissimo lago (dove si può fare il bagno!) e delle stupende montagne.

Con i bimbi abbiamo fatto tantissime passeggiato e visitato luoghi incantevoli come la Valle Verzasca, Il Santuario della Madonna del Sasso e il Monte Cardada.

Mamma&Fagioni&Penny

Insomma… ci vediamo al Festival 🙂

Autore: Marta Ferrari

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