La corsa per i diritti delle donne da Pechino a New York
redazione
A vent’anni dalla IV Conferenza Mondiale delle Donne organizzata dalle Nazioni Unite a Pechino nel 1995, nonché all’indomani della 59esima sessione della Commissione ONU sullo Stato delle Donne tenutasi a New York nel marzo 2015, Expo Milano 2015 ha fatto il punto sulla parità di genere con Empowering Women, la corsa per i diritti delle donne da Pechino a New York, una conferenza internazionale per ricordare le conquiste ottenute e fissare i traguardi da raggiungere per una piena emancipazione femminile.
Un incontro di alto livello che ha anche concluso L’altra metà della terra, le Women’s Weeks di Expo Milano 2015, iniziate lunedì 29 giugno.
Organizzata da Action Aid Italia e suddivisa in due sessioni di discussioni, la tavola rotonda ha ospitato: Akie Abe (Moglie del Primo Ministro del Giappone), Emma Bonino (Presidente Onorario di WE – Women for Expo), Maria Elena Boschi (Ministro delle Riforme Costituzionali del Governo Italiano), Diana Bracco (Presidente di Expo 2015 e Commissario Generale del Padiglione Italia a Expo Milano 2015), Marta Dassù (Presidente Esecutivo di We -Women for Expo), Valeria Fedeli (Vice Presidente del Senato della Repubblica Italiana), Kristalina Georgieva (Vice Presidente Budget e Risorse Umane, Commissione Europea), Arancha Gonzalez (Direttrice Esecutiva, International Trade Centre, Ginevra), Monica Maggioni (Direttore di Rai News), Livia Pomodoro (Presidente del Milan Center for Food Law and Policy), Claudia Sarrocco (Comitato Scientifico di Fondazione Italia in Crescita), Josefina Stubbs (Direttrice International Fund For Agricultural Development), Cristina Tajani (Assessore alle Politiche del Lavoro, Sviluppo Economico, Ricerca e Università del Comune di Milano), Orietta Varnelli (Presidente di ActionAid Italia).
Parità su ogni livello
Poiché coinvolge tutti i piani della società, pubblici e privati, l’emancipazione femminile riguarda ogni aspetto della vita di ognuno. Una pluralità espressa dall’incontro di venerdì 10 luglio, nel quale, spaziando dalle diverse realtà nel Nord e Sud del mondo, si è parlato di norme a sostegno della presenza delle donne in politica ed economia, nuovi modelli educativi, sostegno alle produttrici agricole, parità salariale e violenza di genere, senza escludere temi complessi come la lotta alle mutilazioni genitali. A tenere insieme tutto, la consapevolezza che il pieno coinvolgimento delle donne è fondamentale per raggiungere qualsiasi traguardo di sviluppo, a partire da quelli legati all’alimentazione.
Proseguire nel cambiamento
“I successi che abbiamo ottenuto nella parità di genere ci dimostrano che cambiare era possibile e che quindi possiamo cambiare ancora – afferma Emma Bonino – in passato c’era chi sosteneva che il potere era brutto e cattivo a prescindere e quindi da rifiutare, ma io sono sempre stata dell’idea che l’accesso ai luoghi decisionali è il fattore chiave per ottenere ogni cambiamento e che le donne devono poter dare forma alla politica e all’economia”
L’emancipazione femminile è questione di democrazia
“Come disse Tina Anselmi, prima parlamentare donna italiana, i diritti delle donne non sono una questione di genere, ma una questione di democrazia che riguarda tutti – afferma il Ministro Boschi – negli ultimi anni l’Italia ha ottenuto grandi risultati in questo ambito, questo Governo è il primo ad avere la parità tra Ministri uomini e donne e al tempo stesso la presenza femminile nelle grandi aziende è passata dal 6% nel 2010 a quasi il 26% nel 2014. Certo sia in Italia che nel mondo una piena emancipazione è ancora lontana, ma i diritti delle donne sono un orizzonte che cammina insieme a noi”
Potere alle bambine: diritto al cibo e all’istruzione per le piccole donne
“Il mio sogno è che le bambine di tutto il mondo siano libere ed empowered – afferma Orietta Varnelli – perché ciò avvenga bisogna assicurare loro il diritto al cibo, il primo dei diritti umani, e l’accesso all’istruzione, vero motore dell’emancipazione”.