Giugno: periodo di recite

Eccoli, sono lì, sul palco, coperti dal sipario. Ogni tanto qualche testolina cuorisa si affaccia per cercare il proprio genitore e la maestra, scoperto il furfantello, lo riprende.

Il genitore, fremente in platea, rovista nervosamente nella borsa, saltella sul posto (quasi fosse seduto sopra i carboni ardenti!), chiacchiera con il vicino, cerca visi conosciuti tra il pubblico e rimbrotta l’altro genitore.

Musical Pinocchio“Hai preso la macchina fotografica?”

“No”

“COME ‘NO’?!”

“Tanto abbiamo entrambi il cellulare! Tu fai le foto e io il video!”

“Ma le foto non vengono bene con il cellulare!”

“Ma c’è la fotografa che gira e fa le foto a tutti! Stiamo calmi!”

 

Parte il tipico stridore del microfono e la voce della maestra attacca la tiritela: “non salutate i bambini”, ” non muovetevi dai vostri posti”, “non fate rumore”. Ma, domanda, gli alunni sono loro, quelli bassi bassi sul palco, o sono i genitori?!

E poi la musica parte, il sipario si apre e… ecco Luca, Flavia, Erika e… ma chi è quel bambino? Mai visto. Sarà di un’altra classe! Ma che cariniiiiiiiiiiii, che bei costumi! Sono quelli dell’altro anno, ti ricordi? Ah sì, davvero?! Sì, l’aveva fatti la classe di Giuseppina. Ah già, però stanno bene anche a loro!

Oh che bello, parlano dell’ecologia, dei mari inquinati, di come riciclare… parlano dei buoni sentimenti, di esprimere l’amore… parlano di accettare il diverso, di come siamo tutti uguali… stanno recitando i nostri piccoli e ci stanno insegnando ciò che noi cerchiamo di insegnare a loro. Ripeto, gli alunni sono loro, quelli bassi bassi sul palco, o sono i genitori?!

Eccola eccola, è Valentina! La vedi? E’ quella con la maglietta gialla! Ma in questo gruppo hanno tutti la maglietta gialla. Ah già, beh, è quella con i due codini, accanto al bimbo vestito da albero! Ah sì, eccola! Falle le foto!!

E allora il genitore si alza, per fare le foto. E gli altri genitori lo guardano male. “Scusi, scusi, è che con il cellulare non posso zoommare!”. “SHHHHHH! Sto facendo il video!”. “Scusi ha ragionissima!!”.

Eccola eccola, l’ha presa bene! Però tutte le foto hanno la stessa angolazione… prova allora ad attraversare la sala. “HEY!”, “Scusi scusi, è che devo…”, “Abbassi la testa, sto facendo il video!”, “SCUSI!!!”.

Genitore cafone… ma deve assolutamente immagazzinare ricordi! E’ una priorità!

Ooooh… carini, fanno un balletto. Ooooh, guarda, Francesco si è messo a piangere, poverino. Ooooh, la maestra è entrata sul palco per rimettere mano nella mano Giovanni e Isabella, cariiiiiniiii. Ooooh Lorenzo ha morso Alessandro… LORENZO HA MORSO ALESSANDRO?! Ecco la maestra che prende Lorenzo e lo porta via.

Ecco che il gruppo va via ed entra un nuovo gruppo.

Però non hanno fatto fare parti importanti a mio figlio. Hanno fatto parlare solo Mariella! Eh, però il loro gruppo ha fatto pochissime cose! Vedi che la maestra preferisce Giacomo!? Te l’avevo detto! Eh sì, è palese!

Ooooh… è finita, peccato! Eccoli, i bambini entrano in scena per i saluti! “CIAO AMORE! CIAO! SONO QUI! C’E’ PURE LA NONNA! SEI STATA BRAVISSIMA TESORO! LA MIGLIORE FOGLIOLINA MAI VISTA! MUAH-MUAH-MUAH!”

“Bene, i genitori sono invitati ad uscire, con calma, e a raggiungere la classe per il rinfresco”

BROOOOOM, tutti i genitori e nonni in piedi, nemmeno un branco di bufali avrebbe fatto più casino di così. Arrivano le prime pestate di piedi, gomitate e qualche insulto sommesso.

“CON CALMA, GENITORI!” Ma che vuole questa maestra? Gli alunni sono loro, quelli bassi bassi sul palco, o sono i genitori?!

In classe tutti i bambini sono ordinatamente al loro posto e un’orda di parenti di varia natura li acchiappa e li riempie di complimenti. Qualche genitore sussura anche “Sei stato tu il più bravo di tutti”, altri arrivano a dirsi tra loro “Hai visto Gino? Ahah, si è dimenticato i passi del balletto! Ahahah”… peccato che il papà di Gino sia proprio alle loro spalle…

“Un applauso alle maestre! BRAVE!”

Peccato che alcuni genitori dicano tra loro frasi come: “Certo, però è durato poco”, “A mia figlia non hanno fatto fare nulla”, “Luuuunga sta recita, ora devo prendere il treno per andare a lavoro!”, “Come al solito al rinfresco sempre troppe patatine!”.

In tutto questo, i bambini sono felici di far vedere a mamma, papà, nonna, nonno e zii i loro lavoretti, il loro posto, il loro costume, i loro giochi preferiti e i loro disegni. Perchè in fondo, gli alunni sono loro, quelli bassi bassi sul palco… o siamo noi genitori?

 

Autore: Federica Alderighi

4 risposte a “Giugno: periodo di recite

  1. Ciao mi chiamo Laura e mia figlia Serena l’ 11 luglio fà il saggio con gonne , tutù ,tulle, scarpette accessori e palco abbiamo speso 260 euro non possiamo spendere tutti gli anni questa cifra quindi gliela farò fare una volta si è una no.ciaoooo!!!!!!!!!!!

  2. Ciao Laura,

    ma ti riferisci ad un saggio (di danza presumo) o ad una recita? La differenza la fa il teorico ‘obbligo’ a far partecipare i propri figli ad un evento scolastico mentre il saggio, come dici giustamente tu, si può anche evitare. Oltre a ciò c’è il fatto che alla scuola dell’obbligo i bambini devono andare per forza mentre lo sport è facoltativo e a discrezione delle famiglie.
    Anche io sto vivendo l’esperienza dei saggi di danza e sto per scrivere un post riguardante proprio questo tema. Rimani collegata, aspetto un tuo commento 😉
    Un abbraccio,
    Federica
    Redazione Family Life

  3. Questo articolo riflette la realtà. I genitori sanno essere molto ma molto più infantili dei bambini. Ogni anno la stessa storia. A volte, quando lo spazio del “teatro” (anche un grande corridoio lo può diventare) è risicato, si assiste ad una vera e propia lotta al potere tra genitori e i bambini spesso si vergognano di mamma, papà, nonno, nonna e zii.

  4. @laura verissimo ! Anche io ho fatto danza per 10 anni e, ad ogni saggio, la mia famiglia spendeva un sacco di soldi!
    Ora ho un figlio maschio e non è che con il calcio si spende meno!

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