Al suono della campanella

Vi è mai capitato di trovarvi a far parte di una scena talmente assurda da dirvi: “Non è possibile! Ma nemmeno in un film potrebbe succedere questa cosa!”? Ecco, a me ultimamente succede spesso e purtroppo o per fortuna, sta accadendo sempre di più a scuola di mia figlia. Sì, perchè se ci pensate il mondo della scuola non è altro che un interessante universo parallelo dove soggetti provenienti da diversi mondi si incontrano e si scontrano, a volte pacificamente, altre volte con estrema crudeltà. E i bambini? Loro, poveretti, sono spesso oggetto inconsapevole di queste piccole-grandi guerre intestine che vedono avanzare sul campo di battaglia niente meno che le loro mamme, le maestre, le bidelle, i nonni, le bidelle e, qualche volta, anche i loro papà.

Da mamma vivo giorno dopo giorno questi piccoli-grandi conflitti e ve li voglio raccontare in modo ironico, in modo da rendervi partecipi della mia quotidianità, sicura che alcuni di voi ci si ritroveranno alla perfezione.

al suono della campanella

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Amo il Natale perchè…

Sono affetta da quella malattia che è la “Natalite”. Ne sono affetta in forma acuta. Amo tutto del Natale, dall’atmosfera di amore e pace ai colori, dai canti alle decorazioni… tutto!

Faccio parte di quel gruppo di persone (che ogni anno aumenta) che addobba casa appena finito Halloween. Il primo finesettimana di novembre mia figlia, il mio compagno ed io andiamo in cantina, prendiamo gli scatoloni e ne apriamo il contenuto sotto le note di tutte quelle deliziose musichette natalizie. Ogni anno ci inventiamo qualcosa di nuovo, compriamo qualche addobbo nuovo ai mercatini o semplicemente lo creiamo insieme in qualche pomeriggio piovoso e rendiamo casa ogni anno differente.

Natale

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La scuola non mi piace – parola di mamma

I tagli, la crisi, la società, il tempo, il pincopallino… di chiunque sia la colpa, la scuola italiana non funziona, a mio modesto parere.

ABBASSO LA SQUOLA

Molte delle regole e delle consuetudini che ancora sono in vigore (e che alcuni genitori imperterriti continuano pure a difendere) avevano ragione di esistere 50 anni fa, ma ora, dovrebbero essere totalmente cambiate (sempre a mio modestissimo parere).

Un esempio? Esagero, ve ne faccio 10.

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Che cosa sono le EMOZIONI?

Molto spesso ci troviamo di fronte a reazioni istintive dei bambini che facciamo fatica a gestire.

Quante volte ci siamo ritrovate al supermercato con uno dei nostri figli in preda ad un terribile capriccio e… magari… abbiamo fatto finta di non conoscerlo (ogni riferimento è puramente casuale 🙂 ).

Per riuscire a comprendere il giusto comportamento da attuare in risposta ad una emozione è utile, per prima cosa, capire che cosa sono e quali sono le emozioni umane.

Abbiamo chiesto alla nostra Psicologa, la Dott.ssa Maddalena Mantelli, qualche informazione in merito.

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Ora riesco a dirlo ad alta voce: soffro di DCA

Parliamoci chiaro, non che non lo sapessi già, ma quando i medici del centro che frequento a Roma, mi diedero il loro responso, e cioè che soffrivo di DCA e che ero depressa, il mondo mi cadde letteralmente addosso.

Non so spiegare bene il perché ma il fatto che qualcuno mi dicesse la verità nuda e cruda guardandomi negli occhi, con tanto di spiegazioni scientifiche e logiche, è stato come fare una doccia fredda.

Federica Alderighi

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Bugie: a chi dobbiamo credere?

Durante una seduta di qualche mese fa, una paziente che seguo in psicoterapia già da diversi anni, si presenta particolarmente angosciata e mi racconta, fra le lacrime, che pochi giorni prima i carabinieri si erano presentati a casa sua cercando le prove che dimostrassero che il figlio adolescente di lei fosse effettivamente un micro spacciatore di hascisc così come riportato da diversi coetanei.

I militari, avendo trovato una piccola bilancia nell’armadio del ragazzo si erano detti soddisfatti e se ne erano andati. Una volta rincasato, il giovane era stato informato dalla madre dell’accaduto ed era stato invitato a dare una spiegazione; il ragazzo, con fare baldanzoso, si era dichiarato parzialmente estraneo alla vicenda, ammettendo un uso sporadico di fumo ma negandone con convinzione la vendita. La mia paziente si trovava ora fra due fuochi: da una parte il marito e padre del ragazzo che non gli credeva e che tacciava lei di ingenuità, dall’altra però il figlio che aveva ammesso per la prima volta di fare uso di sostanze ma che giurava di non essere implicato nella vicenda dello spaccio.

A chi doveva credere? Come doveva comportarsi?

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10 idee per feste semplici da realizzare

Si avvicinano i compleanni e alcuni genitori cadono in una sorta di trans. I soldi sono pochi e i bambini vogliono festeggiare con i loro amichetti. Ma anche il genitore vorrebbe festeggiare al meglio il proprio pargolo… ma come?

palloncini party

Ecco 10 idee che potrebbero esservi di aiuto!

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Ripartiamo da noi

Ho appena finito di leggere le parole di Elisabetta Canalis riguardo alla sua terribile perdita e non ho potuto non pensare a quanto è successo poche settimane fa ad una delle mie migliori amiche. Una gravidanza durata quasi 7 mesi che si è inaspettatamente conclusa nel giro di pochi giorni.ripartiamo da noi

Una tragedia, un caso su un miliardo, come ha detto il medico. Un virus, di quelli che se li prendi nemmeno te ne accorgi, che è passato da madre a figlio e che ha portato alla fine della vita quest’ultimo. Un controllo di routine, un dubbio del medico, un’ecografia, il battito che non c’era più, il ricovero d’urgenza, la notizia che ha scovolto i genitori. E poi l’attesa di due giorni per il parto… cesareo o non cesareo? Cerimonia o non cerimonia? E il dolore fisico di un post parto che mai, fino a qualche giorno prima, si poteva immaginare. Il fisico che si aggrava, il rischio trombosi, varie infezioni, la dimissione ed i punti che tirano.

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Allenare la capacità di essere “PRESENTI”

“Tra stimolo e risposta c’è uno spazio. In quello spazio si trova il nostro potere di scegliere la nostra risposta. Nella nostra risposta risiedono la nostra crescita e la nostra libertà”.

V. Frankl

In quello “spazio” il genitore ha infinite possibilità di sperimentazione e apprendimento. E’ lo spazio in cui sceglie di attuare un determinato comportamento e che gli offre la possibilità di imparare ad essere il genitore che desidera.

Se parliamo di genitori e figli, lo “stimolo” è il comportamento del bambino, ciò che dice, le emozioni che esprime o non esprime. La “risposta” è ciò che il genitore fa di conseguenza.  I ruoli, ovviamente, possono essere invertiti.

Spesso le risposte sono “reazioni”, ossia comportamenti non propriamente scelti ma caratterizzati da scarsa consapevolezza e intenzionalità; a volte somigliano a veri e propri riflessi, ossia a reazioni involontarie in risposta ad uno stimolo esterno. Rende bene l’idea l’espressione inglese “knee-jerk reaction” che fa riferimento al riflesso patellare, ossia al quel riflesso per il quale rispondiamo con un’estensione della gamba ad un leggero colpo sotto il ginocchio. Stimolo, reazione. Nessuna scelta, nessuno spazio tra comportamento e ciò che lo scatena.

In alcuni momenti è proprio come se venisse premuto un pulsante di accensione: il pulsante della rabbia e del rimprovero, il pulsante del senso di colpa e delle scuse, il pulsante della paura e del correre in soccorso. Altre volte il meccanismo somiglia di più a quello che fa funzionare le automobiline a carica: carico, carico, carico (di paura, di rabbia, di fastidio, di tristezza, di senso di colpa…) e poi parto a gran velocità in risposta all’emozione, in una direzione, senza nessuna capacità di raggirare gli ostacoli e di rispondere alle contingenze, scontrandomi con ciò che incontro mentre vado dritto per la mia strada.

Se avete letto il post precedente e se avete provato ad osservare il vostro comportamento con sguardo curioso, forse riuscirete ad identificare alcuni esempi che riflettono questo tipo di meccanismo. Se non l’avete già fatto provateci ora!

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Compiti delle vacanze: a scuola anche d’estate!

Poteva mancare, in un blog sulla famiglia, una voce dalla scuola?

Probabilmente no, quindi eccomi qui.

Cristian AdobatiMi chiamo Cristian e sono un insegnante di scuola primaria. Un maestro? Diciamo così, un maestro. Almeno ci provo. Sono il maestro della 3°, ormai 4°A. Non farò nessun riferimento esplicito alla mia scuola e ai miei bimbi, ma ovviamente saranno loro la mia fonte di ispirazione (e di disperazione!). Userò questo spazio per dire la mia su alcuni temi che riguardano la scuola, o meglio, la mia esperienza nella scuola. Temi generali ma un approccio e risposte del tutto personali; un punto di vista che non pretende di dare suggerimenti o indicazioni, ma solo spunti per affrontare in modo piacevole, leggero e, perché no, divertente, alcuni temi che stanno a cuore (e che fanno spesso scaldare gli animi) di genitori ed insegnanti. Pronti? Io sì, pronto ed emozionato. “Io, speriamo che me la cavo!”

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