Compiti delle vacanze: a scuola anche d’estate!

Poteva mancare, in un blog sulla famiglia, una voce dalla scuola?

Probabilmente no, quindi eccomi qui.

Cristian AdobatiMi chiamo Cristian e sono un insegnante di scuola primaria. Un maestro? Diciamo così, un maestro. Almeno ci provo. Sono il maestro della 3°, ormai 4°A. Non farò nessun riferimento esplicito alla mia scuola e ai miei bimbi, ma ovviamente saranno loro la mia fonte di ispirazione (e di disperazione!). Userò questo spazio per dire la mia su alcuni temi che riguardano la scuola, o meglio, la mia esperienza nella scuola. Temi generali ma un approccio e risposte del tutto personali; un punto di vista che non pretende di dare suggerimenti o indicazioni, ma solo spunti per affrontare in modo piacevole, leggero e, perché no, divertente, alcuni temi che stanno a cuore (e che fanno spesso scaldare gli animi) di genitori ed insegnanti. Pronti? Io sì, pronto ed emozionato. “Io, speriamo che me la cavo!”

“Maestro, quest’anno ci darai tanti compiti delle vacanze?”

“Scusi maestro, ci chiedevamo una cosa…per i compiti delle vacanze di quest’anno…”

Tutti gli anni, ma proprio tutti, si apre a giugno (che dico, a maggio già si notano chiaramente le prime avvisaglie!) il tormentone estivo “compiti delle vacanze”. Sempre tutti a sperare fino all’ultimo che il maestro, che tante volte ha dimostrato di essere una voce fuori dal coro, decida di esserlo anche in questo.

“Quest’anno niente compiti”: il sogno di tanti genitori e tanti bimbi. Finora non è mai successo e, forse (mai dire mai!), non succederà nemmeno in futuro perché è l’esperienza a dirmi che i compiti estivi servono. Servono a tenersi in allenamento e quindi a riprendere con meno fatica a settembre. Quindi, se devo prendere una posizione nel dibattito “compiti sì, compiti no”, mi schiero dalla parte del “compiti sì…ma!”.

C’è però un “ma”. Chi mi conosce sa che c’è quasi sempre un “ma”. Compiti sì, ma creati appositamente per “quella” classe e talvolta, per il singolo bambino. Compiti personalizzati quindi. Ho sempre fatto molta fatica a trovare un libro delle vacanze che permettesse di far fronte alle esigenze dei miei alunni, quindi ad un certo punto ho provato a farne a meno. Trovo utile che i bambini continuino ad esercitarsi utilizzando la modalità usata in classe durante l’anno (esercizi simili su argomenti selezionati). Di certo il risultato non è stato una riduzione del carico di lavoro come qualcuno sperava, ma un esercizio efficace che consentisse di raggiungere gli obiettivi che mi ero posto. E settembre mi ha sempre dato ragione.

Ritengo che sia la qualità del compito a fare la differenza e che occorra assegnare compiti che siano significativi, selezionando gli argomenti il cui apprendimento necessita di essere rafforzato, e utilizzando una modalità di presentazione che sia il più possibile motivante. Lo scorso anno, e anche questo, ho messo tutto il lavoro su una chiavetta USB (niente spesa per il libro, niente libro nella valigia). Titolo della cartella? “3°A sto arrivando!” (quest’anno “4°A sto arrivando!”). Il risultato è stato anche quello di avere il bel faccione del maestro sul computer in casa durante l’estate. Video-dettati e video-interrogazione su tabelline e verbi. I bimbi hanno gradito, i genitori non so.

Video Dettati

Quindi i compiti del maestro Cristian sono sempre divertenti? No, anche i compiti del maestro sono in parte noiosi, ripetitivi e richiedono sforzo. Anche i compiti del maestro Cristian fanno sbuffare bambini e genitori: esercizi di analisi grammaticale, comprensione del testo, problemi, operazioni…

Quest’anno ho voluto valorizzare in particolar modo l’idea di un’estate durante la quale il mare, la montagna, la famiglia, il campus, la vacanza, i nonni, i cugini, gli amici nuovi, le feste di paese e le sagre possano diventare protagonisti dell’apprendimento: la quotidianità insegna, l’esperienza insegna, gli errori insegnano, le relazioni insegnano, i rimproveri insegnano, il divertimento insegna…anche le vacanze estive, quindi, insegnano.

In particolare, tutto ciò che emoziona insegna. Tutto ciò che trasmette emozioni, positive e non, lascia una traccia.

La scuola deve esser curiosità, esperienza, relazioni, sbagli, conquiste anche al di fuori dell’aula. Quale momento migliore se non l’estate per mettere a fuoco tutto questo? Si pone sempre molto l’accento sull’imparare a scuola; ho voluto provare a proporre ai bambini un compito un po’ particolare, che facesse comprendere in modo esperienziale (spiegare ai bambini non sempre basta, bisogna metterli nelle condizioni di farne esperienza diretta) che gran parte di ciò che impariamo è distante anni luce da ciò che contengono i programmi scolastici. Impariamo un sacco di cose senza rendercene conto. Senza rendercene conto però, e questo è un vero peccato. Non sarebbe bello diventare più capaci di notare i piccoli apprendimenti di ogni giorno (che poi sono i piccoli cambiamenti che sommati generano il processo di crescita)? Non sarebbe bello potersene ricordare? Non sarebbe divertente farne un tesoro da condividere?

Ecco così che nasce il compito di quest’anno:

“Tutto quello che l’estate mi ha insegnato”

La scuola ti aiuta a diventare grande, ti insegna molto, ma sono soprattutto le mille esperienze di tutti i giorni che ti aiutano a crescere.

Un giorno scoprirai, ad esempio, come si cucina la pasta e che il peperoncino non lo si mette come si mette il formaggio; un altro giorno scoprirai perché nella macchina di papà e di mamma ci sono tre pedali e che ognuno ha una funzione ben precisa, oppure, che non è una buona idea mettere una bottiglia di vetro piena d’acqua nel congelatore. Imparerai che è meglio non dimenticare un cioccolatino in tasca o mettere in bocca un cubetto di ghiaccio appena tolto dal freezer; imparerai che se metti a scaldare il latte sul fuoco o nel microonde non ti puoi allontanare troppo. In spiaggia scoprirai che è importante fare una buca sufficientemente profonda nella sabbia per mettere un ombrellone.

Oppure imparerai che fare la pace subito è molto meglio di tenere il broncio e che fare i compiti senza farsi sgridare mille volte costa meno fatica.

Chissà quante cose scoprirai!

Ebbene, quando durante l’estate imparerai cose nuove, annota COSA HAI IMPARATO, DOVE, COME E QUANDO su un foglio, magari un bel foglio colorato. Puoi anche aggiungere un disegno, incollare una fotografia o qualsiasi altra cosa possa aiutare a capire o ricordare quel che è successo. Una volta fatto, piega per bene il foglio e mettilo in un bel barattolo (meglio se trasparente) o in una scatola, proprio come se dovessi raccogliere in un forziere del materiale prezioso, un tesoro che diventerà sempre più ricco giorno dopo giorno.

Sulla scatola o barattolo che avrai scelto scrivi, ben in evidenza:

“TUTTO QUELLO CHE L’ESTATE MI HA INSEGNATO”

Fai molta attenzione: ogni giorno, senza accorgercene, facciamo un sacco di scoperte. Magari ci sembrano piccole piccole e rischiano di passare del tutto inosservate. Il tuo compito è proprio quello di non farti scappare nulla per poter rendere ricchissimo il tuo tesoro e per poterlo poi condividere con il maestro e i tuoi compagni. A settembre, condividendo tutti i racconti, impareremo cose nuove e ci faremo un sacco di risate. Anche il maestro avrà imparato qualcosa di nuovo?

Non serve scrivere molto. Occorre fare un testo brevissimo ma ben scritto e corretto! Iniziate subito raccogliere i vostri tesori, non vedo l’ora di poterli scoprire!

Anche io avrò il mio forziere del tesoro e spero che anche i genitori 4°A ne costruiscano uno insieme ai loro figli.

Ovviamente ci sarà anche la solita bella (adeguata) dose di compiti tradizionali. Dimenticavo, un’altra importante protagonista sarà la lettura!

Cosa chiedo/suggerisco ai genitori? Collaborazione. Trasmettete ai bambini tranquillità, positività e motivazione nel dedicare un pochino di tempo allo studio.

Provate a non far percepire troppo chiaramente quello che, come tutte le estati, inevitabilmente penserete: “sono davvero troppi, il maestro ha davvero esagerato, quest’estate sarà davvero dura…estate rovinata!”. Fare i compiti difficilmente potrà diventare la cosa più divertente dell’estate, ma non necessariamente deve essere un incubo! Se almeno in alcuni momenti non verranno percepiti come un peso ma come un’opportunità, sarò riuscito nel MIO COMPITO delle vacanze.

Autore: Cristian Adobati, Insegnante della Scuola Primaria

26 risposte a “Compiti delle vacanze: a scuola anche d’estate!

  1. Davvero un bel messaggio!
    Fossero tutti così gli insegnanti!
    Avendo , purtroppo, dei compiti “classici” le chiedo un consiglio.
    Mio figlio vorrebbe farli tutti ora per avere una lunga pausa prima della ripresa.
    Bloccare questa sua voglia di studiare mi sembra brutto.
    Ma non è contro producente ???
    Grazie mille

  2. Buongiorno a tutti, maestro trovo che la sua sia un idea fantastica, originale e moderna! Ho una bimba che andrà in 4° come i suoi bimbi, e le parlerò della sua idea. anzi proporrei di costruirlo da noi il “quaderno delle scoperte”!!

  3. Complimenti per l’idea del blog!!!Sarà un’occasione di confronto e di dibattito su temi importanti. Lo seguirò e dirò lamia. Bravo maestro!!!
    Voto: 10 e lode!

  4. Bellissimo pensiero!
    Chiedo aiuto a lei e a tutti i genitori:)
    Mi suggerito qualche libro da leggere questa estate ??
    Età 8 anni!!
    Grazie mille
    Francy

  5. Buongiorno, sono anch’io una docente di scuola primaria, insegno italiano e matematica in una futura quarta e quinta. Sono per il NO compiti. Non solo per quelli per le vacanze ma anche per quelli giornalieri. Ho educato i miei alunni e soprattutto i genitori a non aspettarsi compiti da eseguire a casa. Parto dal presupposto che noi “maestri” dobbiamo anzitutto rendere autonomi i bambini e quindi responsabili, pertanto, insegno loro a vedere i compiti come pura esercitazione quindi se a scuola hanno incontrato difficoltà nell’esecuzione di un lavoro assegnato, devono esercitarsi a casa. Così deve essere anche in vacanza che per altro va GODUTA IN PIENO.
    Di solito questo mio modo di fare ha largo successo sia tra gli allievi che riescono ad acquisire competenze nelle varie discipline che tra i genitori che restano liberi e non sacrificati su libri che spesso completano loro stessi prima della riapertura della scuola.

  6. A dir poco geniale l’idea della chiavetta e della scatola dei tesori…complimenti davvero, l’anno prossimo adotterò la tua idea. Grazie per averla condivisa!

  7. Caro collega, condivido pienamente il tuo pensiero… sono anche io per un allenamento estivo svolto a piccole gocce, organizzando un pochino al giorno il lavoro da fare…. sono ormai anni che assegno compiti a volte già suddivisi per giorni, quest’anno anche noi ( intendo io e la mia collega) abbiamo assegnato qualche compito persanalizzato abbinato ad un libro delle vacanze. Buone vacanze!!

  8. @Adriana
    Cara Adriana, grazie per i complimenti.
    Suo figlio, giustamente, la pensa come la maggior parte dei bambini della scuola primaria: via il dente, via il dolore! Il consiglio che posso darle è quello di provare a far capire a suo figlio che i compiti servono a tenersi in allenamento e per evitare che a settembre il rientro sia troppo faticoso.
    Se portarsi un po’ avanti può essere una buona idea, fare tutto a giugno rischia di essere controproducente. Una giusta via di mezzo: fare parte dei compiti nel primo periodo e lasciare gli argomenti che necessitano di più allenamento anche per fine agosto-settembre.

  9. @Valentina
    Ottimo Valentina, mi faccia sapere come è andata e, magari, se ha trovato il lavoro divertente ed interessante, lo proponga all’insegnate. Grazie, buona estate e buon lavoro!

  10. @Francesca
    Francesca, ce ne sono veramente molti. Il mio consiglio è quello di far leggere al bambino un riassunto veloce della trama e qualche commento affinché possa trovare il libro per lui più avvincente. Consiglierei inoltre di “rispolverare” vecchi libri, magari letti da genitori e insegnanti quando andavamo a scuola (I ragazzi della via Pal, Pippicalzelunghe, L’isola del tesoro, La capanna dello zio Tom, Libro cuore, ecc.)
    Grazie!

  11. @Sara
    Eccomi Sara!
    Le tabelline, quale terrore per i genitori! Quanta fatica per i bambini!
    E se tutto questo lavoro diventasse un gioco? Ai miei bimbi ho preparato un video in cui, li “interrogo” in maniera giocosa come a scuola. Per loro è diventata una forma di gioco riuscire a rispondere sempre più velocemente. Ho chiesto loro di fare le gare con i loro genitori, i fratelli o gli amici durante la giornata (a tavola, in macchina nel traffico). il risultato? Ovvio, hanno vinto i bambini e hanno imparato molto bene (divertendosi) le tabelline! Aspetto fondamentale per facilitare la memorizzazione è l’allenamento quotidiano (o comunque frequente) anche solo per pochi minuti. Identiche considerazioni per lo studio dei verbi.

  12. @Maria Rosaria

    Cara Maria Rosaria, sono contento che questo spazio diventi anche luogo di confronto per noi insegnanti. Spunti nuovi e approcci diversi sono sempre ben accetti. Grazie!

  13. @Mariuccia
    Mariuccia, non capisco esattamente a cosa ti riferisci nel secondo commento. Non ho un blog personale, ma solo uno spazio all’interno di Family Life!

  14. @Marisa

    Allenamento frequente e giocoso, come descritto per le tabelline nella risposta a Sara
    Buon lavoro 🙂

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